Alcune rappresentano solo degli spiacevoli inconvenienti da mettere nel conto prima di partire, altre sono molto più pericolose e in alcuni casi letali: continua il nostro viaggio dedicato alle malattie che i turisti possono contrarre più facilmente in giro per il mondo.
Dopo la prima parte del nostro articolo pubblicato pochi giorni fa, ecco la seconda ed ultima parte del nostro approfondimento sulle malattie del viaggiatore. Anche in questo caso rimandiamo al sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Esteri italiano per ogni ulteriore approfondimento.
Diarrea del viaggiatore
Sia che abbiate deciso di volare ad Amman, sia che scegliate una località dall’altra parte del mondo, come il Perù, non scongiurerete il pericolo di contrarre questa malattia. La diarrea del viaggiatore è infatti una delle patologie più diffuse in viaggio (da qui il suo nome), in quanto causata da fattori locali (cambiamento delle abitudini e dei ritmi di vita), soggettivi (età del soggetto, condizioni morbose pregresse) e comportamentali (scarsa attenzione alle norme igieniche). Si trasmette attraverso il consumo di acqua ed alimenti contaminati e la balneazione soprattutto in acque dolci. Le aree dove più facilmente si può contrarre la diarrea del viaggiatore sono le zone caldo umide con scarse condizioni igieniche, ma a vole anche nei Paesi “industrializzati”. La diarrea del viaggiatore può essere sia di origine batterica che virale.
Sintomi: dopo un periodo di incubazione che può durare qualche ore o un paio di giorni, la malattia si manifesta con episodi di diarrea di feci liquide o semiformate (almeno tre volte al giorno).
Cura: non esistono ancora vaccini, ma non è una malattia mortale.
Zone a rischio: Africa, Asia, Sud America, Medio Oriente.

Febbre tifoide o tifo addominale
La febbre tifoide è causata dai batteri del genere Salmonella, molto resistenti all’ambiente esterno. La trasmissione della malattia può avvenire tramite mosche ed insetti, che possono essere portatori dei germi patogeni, o per via oro-fecale, dopo l’assunzione di acqua ed altri alimenti contaminati da feci contenenti Salmonelle.
Sintomi: dopo due settimane di incubazione, il soggetto infetto presenta febbre, cefalea, inappetenza, rallentamento delle pulsazioni cardiache, macchie rosse, tosse secca, distrubi gastrointestinali.
Cura: fondamentale la prevenzione attraverso vaccinazione (la cui efficiacia è dell’80-90%) e il rispetto delle basilari norme igieniche (i batteri della Salmonella sono sensibili ai comuni disinfettanti).
Zone a rischio: Paesi andini, gran parte dell’Africa, Asia centrale e Sud-Est Asiatico, subcontinente indiano.

HIV – AIDS
E’ considerata una delle peggiori malattie del nostro tempo. Nel 2008 i malati di AIDS nel mondo sono stati 33,4 milioni, con un aumento del 20% in 8 anni e di quasi il 90% rispetto al 1990. Attualmente sono calcolati circa 100 milioni di individui affetti da HIV, i quali rappresentano il sarbatoio di contagio del virus. Il virus è trasmesso principalmente per via sessuale, sanguigna e materno-fetale.
Sintomi: il virus dell’Aids colpisce soprattuto il sistema immunitario (la sigla inglese HIV significa infatti “virus dell’immunodeficienza umana”), dunque i sintomi sono spesso i segni della crescente immunodeficienza dell’organismo alle malattie, che inizialmente si possono manifestare in vari modi (tra i più comuni il gonfiore dei linfonodi e la sudorazione notturna), fino a quando il sistema immunitario non è più in grado di difendere l’organismo da malattie potenzialmente mortali.
Cura: non esistino vaccini, per cui la miglior cura è la prevenzione: evitare rapporti sessuali occasionali non protetti; evitare trafusioni di sangue, medicamenti per endovena, cure dentarie, tatuaggi ed agopuntara in Paesi in via di sviluppo con scarsi livelli d’igiene.
Zone a rischio: l’AIDS è diffusa in tutto il nondo, tuttavia l’area di maggior diffusione del virus è l’Africa Sub-sahariana.

Dissenteria bacillare
La dissenteria bacillare è causata dai batteri del genere Shigella. La malattia si trasmette per via oro-fecale, attraverso ingestione di acqua e alimenti contaminati (particolamente a rischio molluschi, crostacei e cibi crudi, latte non pastorizzato e verdure). Gli insetti possono fungere da vettori passivi di infezione (a esempio trasportando materiali contaminati sui cibi).
Sintomi: dopo 1-3 giorni di incubazione, la malattia si manifesta con diarrea, febbre, nausea, dolori addominali, tenesmo (spasmo doloroso dell’ano). Spesso le feci del soggetto infetto contengono sangue, muco e pus.
Cura: non esiste ancora un vaccino per questa patologia, nei casi non trattati i rischi di mortalità si attestano intorno al 10-20%. Come per tutte le malattie a trasmssione oro-fecale vale la prevenzione basata sul rispetto scrupoloso della basilari norme igieniche.
Zone a rischio: aree tropicali caratterizzate da scarse condizioni igieniche.

Meningite meningococcica
E’ una malattia molto pericolosa di tipo batterico, trasmessa attraverso le vie respiratorie, in seguito a contatto diretto o stretto con persone infette. Queste ultime possono essere portatori sani della malattia e rappresentano la fonte del contagio. Bambini, adoloscenti e persone in giovane età sono i soggetti più a rischio.
Sintomi: dopo 2-10 giorni di incubazione, la malattia si manifesta sotto forma di mal di testa, nausea, vomito, torcicollo, fotofobia.
Cura: in passato la meniningite meningococcica presentava una mortalità superiore al 50%. Oggi il tasso di letalità si attesta intorno al 5-10%, grazie a diagnosi veloci e ad efficaci terapie antibiotiche che permettono una rapida guarigione senza postumi. La vaccinazione è lo strumento migliore di prevenzione contro questa malattia. Inoltre evitate luoghi affollati e chiusi e usate molto i comuni disifenttanti (i meningococci infatti sono poco resistenti all’ambiente esterno e alle sostanze disifenttanti).
Zone a rischio: tutta la zona dell’Africa sub-sahariana compresa fra il Mali e l’Etiopia, chiamata anche “cintura della meningite”.
