Andrea e Adelina sono una giovane coppia con la passione per i viaggi e la buona cucina, che da circa 2 anni animano il blog Map&Fork in cui raccontano delle loro esperienze gastronomiche in giro per il mondo. In questa intervista ci parlano del loro blog, dei trucchi da seguire per mangiare bene all’estero e del loro ultimo viaggio: 5 000 km in treno attraverso la Scandinavia.
1. Buongiorno Adelina e Andrea. Per cominciare: come nasce il vostro blog Map&Fork?
Io sono un’insegnante sardo-alsaziana di Italiano e Francese per stranieri e qualche anno fa avevo cominciato a scrivere un blog di cucina, Andrea è un intreprete di Ischia ( francofono anche lui) che scriveva già di viaggi. Circa due anni fa ci siamo incontrati ed innamorati, e abbiamo deciso di mettere in comune le nostri grandi passioni, viaggi, fotografia e gastronomia, da cui è nato questo blog bilingue italo-francese.
2. Quali sono in generale le buone regole che un viaggiatore deve seguire per mangiare bene all’estero?
Noi di solito gettiamo un occhio sul web prima di partire, ma non sempre. In generale i nostri consigli sono sempre gli stessi indipendentemente dal Paese o dalla città visitata:
– Evitate le vie e i quartieri più turistici: quando programmate le vostre giornate, mettete nel conto una visita nelle zone più periferiche, dove di solito si trova la cucina più autentica e buona, e a prezzi più bassi.
– Leggere attentamente il menù: più è lunga la lista dei piatti più è probabile cadere in una fregatura, ad esempio con prodotti esclusivamente surgelati. Un menù di 10 pagine, ad esempio, è già un campanello d’allarme.
– Mai fidarsi delle apparenze: spesso si mangia molto bene e spendendo poco in posti all’apparenza poco invitanti. Di solito i luoghi dove ci sono meno turisti e più clienti locali sono quelli dove si mangia meglio.
– Mai entrare in un ristorante, semplicemente perchè attirati da un cameriere che vi invita sulla strada o solo perchè c’è un menù all’esterno scritto in più lingue e pieno di foto di piatti.
3. La vostra ultima destinazione è stata la Scandinavia ( Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia): perchè avete scelto di viaggiare in treno?
Il treno è il nostro mezzo preferito per viaggiare: puoi ammirare il paesaggio comodamente seduto sul tuo sedile, senza la fatica di dover guidare, come invece nel caso di una viaggio in macchina e, rispetto all’aereo, con il vantaggio di vivere il viaggio in maniera più autentica, seguendo l’evoluzione del paesaggio attorno che cambia, sia per quanto riguarda la natura, che i villaggi attraversati.
4. Il vostro viaggio in Scandinavia si è svolto in inverno, è una stagione che voi consigliate anche ad altri viaggiatori che vogliono visitare il Nord Europa?
Visitare questa regione d’Europa in inverno consente di scoprire paesaggi innevati magnifici, laghi ghiacciati sotto il tipico cielo rosa dell’inverno scandinavo e gli incredibili effetti cromatici creati dalle brevi ore di luce del sole. E poi i più fortunati avranno la possibilità di vedere l’aurora boreale: un’esperienza unica!
Quindi sì, suggeriamo vivamente di partire verso questi Paesi in inverno, anche se ciò implica dover affrontare temperature polari ( un problema però facilmente risolvibile con un equipaggiamento adeguato). Detto ciò vale la pena anche tornare un’altra volta da queste parti in piena estate, per assistere allo spettacolo mozzafiato dei fiordi illuminati dal sole di mezzanotte.
5. Data l’importanza che date all’aspetto culinario dei vostri viaggi, immaginiamo che non baderete al portafoglio per le vostre esperienze gastronomiche in loco. Su cosa invece, secondo voi, devono concentrarsi i viaggiatori che hanno un budget più limitato?
Mangiare è uno dei più grandi piaceri della vita e, come si deduce dal nostro blog, approfittiamo dei nostri viaggi per scoprire il meglio delle gastronimie dei Paesi che visitiamo. E’ vero che il Nord Europa presenta dei prezzi piuttosto elevati e, fra le città scandinave, la più cara è certamente Oslo.

Tuttavia, durante il nostro viaggio in queste terre, abbiamo trovato anche buone soluzioni per mangiare bene, non spendendo troppo. Consigliamo in particolare le specialità dello street food, come gli smørrebrod.

Occore inoltre sapere che molte città scandinave hanno un mercato coperto con chioschi e ristoranti al loro interno come, la Mathallen di Oslo o la Saluhallen di Göteborg: ottimo cibo a costi accessibili.

Segnaliamo infine il Kaysasfisk a Stoccolma, un ristorante che si presenta come una mensa, ma con una cucina di alta qualità: bisogna fare la coda come in una mensa, ciascuno prende il suo piatto ad una cifra modica e lo consuma in tavolate condivise con altre persone, che spesso si rivelano dei simpatici commensali.

6. Ci sono grosse differenze a livello di gastronomia fra le nazioni scandinave?
Le cucine di questi Paese sono molto simili: la maggior parte degli ingredienti e dei piatti tipici sono gli stessi in tutta la regione, con qualche piccola variante. Una bevanda da assaggiare in inverno è sicuramente il succo di mirtilli caldo: riscalda tanto ed è molto buono.
Per quanto riguarda i piatti, abbiamo amato molto la zuppa di salmone ed una specialità che difficilmente si può trovare altrove: carne di renna e di alce. Abbiamo anche assaggiato il burro di Røros, eletto migliore al mondo qualche anno fa, e vari piatti a base di tonno e di salmerino alpino, l’unico pesce presente nelle acque artiche.

7. Quanto tempo occore per visitare al meglio la Scandinavia?
Il nostro tour è durato 3 settimane, il tempo per fare un giro, arrivando fino al circolo polare artico, e tornare indietro, passando in media 2 giorni in ciascun luogo visitato nel nostro itinerario. Tre settimane sono la durata ideale per un viaggio del genere, ma per coloro che hanno meno tempo a disposizione ed un budget più limitato possono bastare anche 2 settimane, a patto però di ridurre le tappe del viaggio.
8 . Un aneddotto sulla vostra esperienza di viaggio nei Paesi nord europei?
Più che un aneddoto, un’immagine: noi su un lago ghiacciato a – 35°, ben caldi nei nostri vestiti, ma il naso, le ciglia e i capelli che si congelavano immediatamente non appena sporgevamo il viso fuori dal passamontagna!
9. Qual è in generale il Paese che finora vi ha sorpreso positivamente a livello gastronomico?
Possiamo dire che è stata proprio la Scandinavia ed in particolare la Norvegia. Ci aspettavamo poco dalla gastronomia nordica a dire il vero, visto il clima, invece abbiamo trovato un’ottima cucina ed in particolare ci ha impressionato vedere come riescono a valorizzare il poco che la natura gli regala.
10. E quale quello che invece ha deluso le vostre aspettative?
Non direi tanto che siamo stati delusi da una cucina in particolare, perché tutto sommato riusciamo sempre a mangiare bene (anche in Inghilterra, bisogna solo trovare i post giusti !). Ci piace scoprire e cambiare, ma sul lungo termine la nostra preferenza va comunque alla cucina mediterranea.
11. Una cucina che ancora conoscete poco in cima ai vostri desideri?
Adelina: Una sola? Io adoro la gastronomia libanese, e anche quella indiana, ma non siamo ancora andati in quei Paesi.
Andrea: A me piacerebbe tanto assaggiare la cucina nipponica in Giappone, riuscendo a conoscere una famiglia di giapponesi ed essere loro ospite per cena, per poter fare un confronto rispetto a quanto siamo abituati a conoscere qui da noi con i diversi sushi e ristoranti giapponesi che non si sa mai quanto rispecchino la vera cucina di quella nazione. Per il resto mi considero un buongustaio e sono curioso di conoscere quante più cucine regionali e nazionali riuscirò a scoprire.

12. Prossima destinazione in programma?
Non abbiamo ancora programmato il nostro prossimo lungo viaggio, per il momento stiamo facendo tanti piccoli viaggetti e il prossimo sarà nella regione francese dei Paesi della Loira, ma abbiamo in mente di visitare anche il dipartimento del Lot ( nel centro-sud del paese transapino), dove si trova l’incredibile grotta di Padirac, e Berlino. Più in là abbiamo in progetto di intraprendere un altro lungo viaggio in treno magari, in un altro continente, con l’idea di farlo durare un anno, per meglio conoscere le culture e, ça va sans dire, le grastronomie locali!