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Manifestazioni, spesso violente, si sono susseguite la settimana scorsa in diverse città del paese, tanto da spingere il governo a imporre un coprifuoco notturno temporaneo. I professionisti del settore turistico sono preoccupati, così come i turisti. Eppure questo non dovrebbe scoraggiare, in quanto le zone turistiche non sono interessate.


Dopo la decisione di martedì scorso di imporre il coprifuoco, c’è stato un’impatto negativo sul turismo, con numerose cancellazioni e un calo delle prenotazioni.

Queste le parole del presidente della Federazione Tunisina delle Agenzie di Viaggio (FTAV), Mohamed-Ali Toumi, alle agenzie di stampa internazionali.

Eppure, è bene sottolineare che le zone turistiche non sono interessate dal fenomeno dei disordini, ad oggi limitati – in forma sporadica – a certi quartieri delle grandi città.

Ministero degli Affari Esteri: “Si raccomanda prudenza”

Dal sito “Viaggiare Sicuri“, curato dal MAE, si legge un avviso recente sulla Tunisia:

Il coprifuoco notturno decretato il 12 giugno u.s. è stato abolito a partire dal 15 giugno 2012 in tutta la Tunisia. Si raccomanda comunque estrema prudenza negli spostamenti e nei luoghi di assembramenti. Resta tuttora in vigore lo stato di emergenza nel Paese, prorogato sino al 31 luglio 2012, con un decreto emesso dal Presidente della Repubblica il 5 maggio 2012.

L’articolo si riferisce ai cosiddetti “luoghi di assembramenti” e non fa riferimento ai luoghi d’interesse turistico. Per controllare l’avviso integrale, vai qui.

Qui di seguito alcune delle zone turistiche più gettonare, cui si può far visita senza particolari precauzioni di sicurezza necessarie:

  • Provincia di Tunisi
  • Zona costiera
  • Isola di Djerba
  • Zone turistiche dei governatorati di Tozeur e Kebili

Tuttavia, i viaggi nel Sud del paese sono fortemente sconsigliati, in particolare nei pressi del confine algerino (ad eccezione della zona turistica “Oasis de Montagne”) e con la Libia.

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Turismo, una questione cruciale in Tunisia

Nel fine settimana, i professionisti del turismo si sono riuniti in piazza, richiedendo a gran voce un intervento da parte delle autorità e delle forze dell’ordine, volto a rassicurare i turisti stranieri… e a salvaguardare la sopravvivenza della propria attività economica.

La situazione turistica è nettamente migliorata dopo la caduta del presidente-dittatore Ben Ali: ora si teme che le tensioni sociali possano minare quanto di buono fatto finora, spingendo i turisti stranieri a scegliere mete percepite come più sicure. Le cifre del turismo in Tunisia parlano da sole:

  • 7% del PIL
  • 400.000 persone impiegate
  • Il settore è fonte di reddito per 2 milioni di tunisini, circa 1 su 5

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