Il Magazine del viaggiatore icon
Il Magazine del viaggiatore
  •   2 minuti di lettura

Dopo “Google Street View”, il colosso statunitense si tuffa in una nuova impresa, accompagnando i viaggiatori in Australia, alla scoperta della Grande Barriera Corallina. Un nuovo passo avanti della compagnia di Mountain View, che propone ora un servizio tanto nuovo, quanto originale.


Se “Google Street View” ci permette di camminare virtualmente per le strade di città e paesi, è giunta l’ora di accogliere “Catlin Seaview Survey”, un progetto che ci consente di immergerci nelle acque del Pacifico e scoprire la barriera corallina più grande al mondo…

La Grande Barriera Corallina si trova nel Queensland, in Australia e si estende per oltre 2500 km. Un gioiello di rara bellezza, ammirabile addirittura dallo spazio.

Un tuffo dove l’acqua è più blu…

Il progetto vede, ad ogni modo, più di una parte in causa: a dare supporto a Google, ci sono l’Università del Queensland ed uno sponsor privato, il gruppo assicurativo Catlin (da cui il nome del servizio). Per la parte scientifica, primo obiettivo del progetto è ottenere informazioni sullo stato di salute della barriera corallina ed apprendere il funzionamento dell’ecosistema. Google, da parte sua, fornirà un servizio fruibile a tutti gli utenti, puntando al contempo alla sensibilizzazione degli stessi.

Per la prima volta nella storia abbiamo la tecnologia a disposizione per diffondere, attraverso Google, i risultati di una spedizione di questo tipo. Milioni di persone potranno sperimentare la vita, la scienza e la magia che scorre lenta sui fondali dei nostri oceani.

Queste le parole di Ove Hoegh-Guldberg, professore di Studi Marini presso l’Università del Queensland e direttore del Global Change Institute, sulle colonne del “New Scientist”.

Immagine catturada dal sito www.catlinseaviewsurvey.com
Immagine catturata dal sito www.catlinseaviewsurvey.com

Con l’avanzare del progetto, le immagini diventeranno pubbliche: intanto, possiamo ammirare i primi risultati di un lavoro di indubbio valore. Una camera subacquea continua le sue riprese a 360° sin dal settembre scorso, un prodigio della tecnologia firmato “Underwater Earth“.

Come spiega il fondatore del progetto, Richard Vevers, al “New Scientist”:

I problemi di visibilità subacquea, la mancanza di luce e la sua distorsione in fase di immersione, hanno richiesto l’utilizzo di una tecnologia differente da quella adoperata per la realizzazione di Google Street.

I critici, come al solito, spuntano come funghi: ce ne sono di simpatici, che usano titoli ad effetto, quali “Google tocca il fondo!” o “Google berrà l’amaro calice“. La privacy al centro delle preoccupazioni di queste frange, sempre più esposta ai tentacoli del motore di ricerca più famoso al mondo.

Anche tu tra i preoccupati? Ti basterà non immergerti completamente nudo nelle acque “controllate” da Google…

Offerte voli Brisbane

Che te ne pare di quest’iniziativa? Quale sarà il prossimo passo di Google?


Trova su Liligo i migliori voli per il tuo prossimo viaggio!


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

footer logo
Fatto con per te