Come immaginiamo la nostra prossima destinazione di viaggio? Ricca di colori e di calore, una meta frizzante, all’insegna della scoperta e del divertimento. Eppure, non è sempre così: ci sono posti maledetti e dimenticati in giro per il mondo, più ombre che luci, lunghe braccia che si impossessano di tutto ciò che toccano. Benvenuti in alcune delle destinazioni mondiali da incubo…
Oscurità, alienazione, isolamento, tragedia, superstizione… e morte. Ci sono luoghi che evocano terrore e brividi, città fantasma che albergano nell’immaginario collettivo e non di certo in qualità di mete da sogno. Difficile nascondere un lieve senso di angoscia…
Oggi il Blog del Viaggiatore non ti propone un viaggio alla scoperta di scenari da favola, come nel caso recente delle più belle isole al mondo: il nostro sguardo si poggia adesso su quelle mete in cui la vita è assente, in favore di un unico grande protagonista: il silenzio.
Lago di Truk, Micronesia
Facciamo un tuffo nelle acque salate della Micronesia, dove vive un cimitero di guerra, sommerso dall’acqua. Per scoprirne di più sulla genesi, bisogna tornare indietro nel tempo, fino a quel fatal 1944, che segno la fine di numerose navi e portaerei provenienti dal Giappone. Il quadro desolante è completato da una buona quantità di bombe inesplose ancora oggi adagiate sui fondali, una variante che rende le immersioni in zona un’attività ad alto rischio.
Humberstone, Cile
Il terrore ci spinge verso la prossima meta odierna: puntiamo i nostri riflettori sul Cile, più nello specifico, su una zona mineraria, che un tempo fu teatro di sanguinose storie di sfruttamento e di morte. Le leggende si susseguono, i racconti di fantasmi e maledizioni sono innumerevoli e questo spiega, seppur in parte, l’impopolarità turistica di cui godono queste lande, persino tra i vicini abitanti di Iquique… c’è chi giura di aver udito le risa dei bambini che un tempo correvano felici per le strade del paese.
Ossario di Sedlec, Repubblica Ceca
Un luogo in cui l’arte abbraccia la morte fredda, creando decorazioni sulla base di oltre 100.000 scheletri umani. Di certo, si tratta di un luogo suggestivo ed insolito… raccapricciante al punto giusto.
Pripjat’, Ucraina
Tristemente famosa per la maggior catastrofe nucleare della storia, quella di Chernobyl. La città fu completamente evacuata a seguito dell’esplosione del reattore 4, che rese le strade della città teatro di abbandono e desolazione. Una città fantasma, in cui la radioattività è parte del quotidiano, sebbene visitabile (a proprio rischio e pericolo) per una toccata e fuga. Un luogo in cui il tetro e la disgrazia procedono a braccetto, accompagnandoci lungo il desolato cammino.
Centralia, Stati Uniti
Nome quantomeno originale per quello che, letteralmente, è il villaggio del fuoco eterno… Nel 1962 si verificò un tragico avvenimento, che avrebbe cambiato per sempre la fisionomia di queste lande: un incendio in una vecchia miniera di carbone spazzò via case, raccolti e strutture di ogni tipo. I vigili del fuoco lottarono con forza contro l’incedere delle fiamme, tuttavia, queste continuarono incessanti la loro marcia, lasciandosi alle spalle solo fumo e cenere. 50 sono passati e c’è chi afferma che ce ne vorranno altri 250 prima che le cose tornino alla normalità. Cinema, scuole, uffici postali: tutto è stato devastato. Ed il pericolo, ora, non viene soltanto dalle alte temperature: i gas emessi hanno sviluppato una sorta di tossicità.
Overtoun Bridge, Scozia
Il sinistro si associa spesso alla morte, come nel caso di questo ponte vittoriano, meglio conosciuto in patria come il “Ponte dei cani suicidi“. Si trova nella piccola città di Milton, nella contea di Dumbarton. ll perché del soprannome? Presto svelato: a quanto pare, i cani tendono a saltare nel vuoto senza nessuna ragione apparente. Si sono susseguite numerose teorie, dal leggendario al mistico, altri cercano indizi nell’etimologia del nome. Certo, non mancano gli studi rigorosi, come quelli delle associazioni contro il maltrattamento degli animali, che hanno rivelato una certa predominanza dei cani da caccia, tra quelli suicidi. Tra le cause più attendibili, le caratteristiche del fiume e l’odore da esso sprigionato, probabilmente causa di azioni impulsive da parte dei cani.
Curiosità: nel 1994 Kevin May, un residente della zona, noto per i suoi problemi psicologici, gettò dal ponte il suo bambino, con l’unico scopo di “acciuffare il demone che si era impossessato del corpo del piccolo”, queste le sue raccapriccianti parole.
Offerte voli ScoziaForesta di Aokigahara, Giappone
La tua vita è preziosa, ti è stata donata dai tuoi genitori. Per favore, pensa a loro, ai tuoi fratelli, ai tuoi figli. Per favore, chiedi aiuto, non attraversare da solo questa foresta.
Questa la dicitura riportata su un cartello nel fitto sottobosco.
La chiamano “Foresta dei suicidi” o “Mar nero di alberi“, un luogo davvero spaventoso, nonostante il clima di calma apparente, con il Monte Fuji a fare da sfondo. Sono circa 100 le persone che ogni anno si tolgono la vita sul suo manto erboso, benché un conteggio preciso non possa essere fatto: non è difficile imbattersi in ossa e vestiti sparsi qua e là. Il motivo? A Tokyo può rivelarsi davvero costoso togliersi la vita: tutti gli effetti collaterali comportati alla società ricadono, in termini di spese, sulla famiglia del suicida.
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Ciao Antonio,
Ho visitato l’Ossario che si trova a Kutna Hora, dove si trova all’iterno di un cimitero, impressionante, nella stessa cittadina puoi anche visitare la più bella catedrale della Reppublica Ceca “Santa Barbara
ciao
Fabio
Bellissimo articolo, c’e’ solo un piccolo errore di battitura: la citta’ si chiama “Centralia” ed e’ considerata l’ispirazione per la Silent Hill dell’omonimo film horror http://en.wikipedia.org/wiki/Centralia,_Pennsylvania e da molti considerata la “vera” Silent Hill del videogioco!
Ciao Erica, grazie di essere passata!
Ho avuto modo di giocare al titolo Konami, eppure ne ignoravo la fonte d’ispirazione: mi hai illuminato!
Grazie ancora del commento e di essere passata, ti auguro una lieta serata! 🙂