Due studi recenti hanno evidenziato le cattive abitudini dei tassisti viennesi. Le autorità del paese hanno annunciato misure drastiche: largo agli investigatori privati. Humphrey Bogart? No, ma ci siamo quasi…
Vienna 18° su 22!
Il primo studio è stato condotto dal più grande club automobilistico tedesco (ADAC). Sono stati messi alla prova 10 taxi, scelti senza un criterio ben preciso, con risultati altalenanti: otto i tassisti in grado di fornire consigli sulle principali attrazioni turistiche, sette quelli che hanno saputo indicare un buon ristorante. Non si può dire altrettanto dei restanti due, poco professionali, guida oltre i limiti di velocità, utilizzo di telefono cellulare, assenza di viva voce per le comunicazioni. Il tutto, sfrecciando tra i semafori rossi. Il risultato? Delle 22 città testate, Vienna è sprofondata al 18° posto.
E le italiane? Si viaggia a corrente alterna, con Milano subito dietro il podio, in quarta piazza, alle spalle di Barcellona, Monaco e Colonia; e Roma impietosamente ad occupare la penultima piazza. In entrambi i casi, dei tre criteri presi in considerazione – Autista, Veicolo, Tariffa – pesa come una zavorra l’inadeguatezza del conducente.
Secondo studio: conferma del trend negativo
Destabilizzato dagli scarsi risultati conseguiti da una città sulla cresta dell’onda del turismo europeo, l’Ufficio del Turismo di Vienna ha condotto uno studio capillare, più affidabile per certi aspetti, prendendo in esame ben 133 taxi. Questi i risultati:
- Itinerario: il 12% ha preso una strada sbagliata o non conosceva il percorso
- Inglese: quasi la metà quelli che non parlano un Inglese sufficiente a comprendere le indicazioni dei clienti
- Pulizia: più di un taxi su 5 (22%) era sporco o in condizioni non soddisfacenti
- Aria condizionata: il 58% dei taxi ne era sprovvisto
L’AFP riporta la testimonianza di un tassista, il quale racconta di un suo collega, reo di aver condotto una donna su e giù per la città, per poi accompagnarla all’hotel indicato, gonfiando inesorabilmente il prezzo esporto sul tassametro: ben €70!
I detective privati
A seguito della pubblicazione dei suddetti studi, le autorità cittadine hanno deciso di prendere in mano la situazione. Obiettivo: servirsi del supporto di investigatori privati, per identificare i tassisti incompetenti e ritirarne, qualora necessario, la patente di guida.
C’è poi un problema di quantità: a detta del sindaco della capitale austriaca, i circa mille taxi che circolano in città sono troppi ed il servizio offerto non è soddisfacente. Quanto alla conoscenza dell’Inglese (che, ahimè, latita anche dalle nostre parti, stando ai risultati del primo studio), si può sempre sopperire con un glossario tascabile della lingua tedesca.
E magari c’è chi sogna una corsa in taxi con Ryan Gosling e la sua classe messa in mostra nel film “Drive“…
Cattive esperienze in taxi da raccontare? Fai sentire la tua voce!