Inutile nascondersi: il Natale è ormai arrivato e molti di noi si apprestano a viverlo nel pieno rispetto delle tradizioni locali, fatto di cenoni e grossi agglomerati familiari. Ma ti sei mai chiesto come festeggiano il Natale in giro per il mondo? Dai nostri vicini, sino ai paesi più lontani: si parte alla scoperta delle tradizioni natalizie più originali!
Chi è Hotei-Osho? Cosa sono i Kàlenda?Chi è Ded Moroz? Il Natale riveste significati diversi in ogni paese e si veste delle tradizioni locali ed le antiche credenze che, in certi casi ancora vivono. Vediamo insieme gli esempi più simpatici:
Giappone
Il Natale in Giappone è una festività che, fino a poco tempo fa, neanche esisteva. È stata importata in toto dall’Europa, assumendo le connotazioni di un semplice giorno di festa, senza particolari rimandi alla tradizione nazionale. Una figura particolare del Natale giapponese è Hotei-Osho, una divinità orientale dall’aspetto di monaco buddhista. La sua particolarità? Trasporta sempre con sé un sacco, ragion per cui si ritiene essere il Babbo Natale giapponese. Le persone si riuniscono per scambiarsi i regali e le strade delle città sono addobbate a festa.
Stati Uniti
Il paese a stelle e strisce festeggia in Natale nel rispetto delle principali tradizioni europee. E mentre coloro che prendono un volo per New York possono godersi l’enorme, tradizionale albero di Natale di Times Square, sull’altro fronte nazionale, non mancano le usanze stravaganti. I tempi cambiano e Babbo Natale lo sa: slitta e renne sono ormai obsoleti, lui preferisce la tavola da surf. Senza ombra di dubbio a lui va il titolo di figura natalizia più sportiva del mondo!
Africa
Il Natale africano assume contorni differenti: non a caso, infatti, il periodo natalizio coincide quasi sempre con la fine della raccolta nelle piantagioni di cacao, ulteriore motivo di festa. Balli e canti accompagnano l’attesa dell’Avvento, mentre i più facoltosi sono soliti lasciare beni di prima necessità all’interno delle chiese, da distribuire in un secondo momento, ai più bisognosi. Nel Sud del continente, le temperature si allineano sempre più con la stagione estiva e non di rado il cenone natalizio lo si consuma all’aperto, in compagnia di amici e parenti.
Cina
Si consideri che solo l’1% dei cinesi è di fece Cristiana, ragion per cui il Natale è una sorta di scatola nera, soprattutto nei centri periferici. Le grandi città onorano il periodo natalizio con addobbi e luci che rendono più calda l’atmosfera. La figura di Babbo Natale è sostituita da Shen Dan Lao Ren, che fa la sua apparizione all’interno dei centri commerciali, come nella più classica delle tradizioni occidentali. La curiosità? La quasi totalità degli alberi natalizi sintetici sono preparati in Cina, ma nessuno di questi (o quasi) è destinato ad entrare nelle case cinesi!
Russia
La Russia segue precetti ortodossi, nonché il calendario Giuliano, che fa slittare la Vigilia di Natale al giorno 6 di gennaio. Nei 40 giorni che precedono tale data, è severamente vietato mangiare carne, derivati ed olio d’oliva, mentre il 6 di gennaio è ammesso soltanto il socivo, un misto di frutta e grano. Anche qui Babbo Natale assume connotati diversi: nonna e nonno gelo, rispettivamente Babucka e Ded Moroz, portano i regali ai bambini buoni, nella notte tra il 6 ed il 7 gennaio.
Grecia
In molte città greche vive ancora oggi una tradizione che accomuna migliaia di bambini: ci si sposta in gruppi, si visitano le case dei vicini e si cantano i kàlenda, melodie tipiche del natale greco. Una sorta di “dolcetto o scherzetto”, senza scherzetto: i bambini ricevono in cambio dei dolci, da consumare solo all’indomani, a causa del digiuno imposto dalla chiesa ortodossa. Come in Russia, anche in Grecia il Natale slitta al 6 gennaio. I kallikantzaroi sono figure mitologiche che popolano le leggende greche, emergendo dalle viscere della terra, nei giorni che separano il Natale dall’Epifania: in questo periodo sono allestite numerose rappresentazioni teatrali come tributo a tali figure.
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Foto di: Tilemahos Efthimiadis, erix!, Mike Kline, Axel Buhrmann, Augapfel, dmytrok. Da: Flickr.