Romana, ma trapiantata a Bologna, Daniela, quando non lavora (per una multinazionale di moda), ama viaggiare con la sua reflex e il suo taccuino e raccontare in maniera non banale le sue esperienze su vari siti di viaggi e sul suo blog storiediviaggio.com. Ecco come ha risposto alle nostre domande.
1. Buongiorno Daniela. Cosa significa per te viaggiare?
Difficile dirlo in poche parole. Ogni viaggio è un’emozione diversa, a volte più tranquilla e piacevole, altre più avventurosa. A volte è la scoperta di un posto nuovo, altre la gioia di ritrovare un luogo in cui mi sento a casa. Se c’è una costante, è l’incontro con il diverso, l’inatteso, l’inconsueto.
2. Qual è stato il primo grande viaggio che hai fatto?
Nel 2008, tre settimane in India, nel Rajasthan. Non è stato il mio primo viaggio e nemmeno il più lungo. Ma è stato il primo fuori dall’Europa, in un Paese diverso e complesso, difficile da comprendere ma affascinante. Lì ho capito che volevo vedere più mondo possibile.
3. Hai viaggiato praticamente con ogni mezzo di trasporto, a parte la moto. Qual è quello che preferisci?
Il mezzo dipende dall’itinerario e dalla meta. A me piace molto viaggiare in bus. Negli Stati Uniti è più frequente, qui in Europa non si usa molto. Mi piacerebbe usare di più anche il treno; per ora non l’ho usato molto, lo ammetto, ma in futuro chissà…
4. Come scegli le tue destinazioni e come organizzi i tuoi viaggi?
Sono incuriosita da talmente tanti posti che scegliere una destinazione non è difficile. A seconda del tempo e del budget che ho a disposizione valuto le opzioni possibili. Per l’organizzazione, faccio molto su internet anche se in maniera… un po’ anticonvenzionale. Per il volo guardo diversi aggregatori ma anche i singoli siti delle compagnie aeree. Per quanto riguarda gli alloggi, da quando ho scoperto Airbnb, è la mia prima scelta, soprattutto perchè dà l’occasione di conoscere persone che vivono sul posto. Se decido di andare in hotel, mi lascio ispirare dalle “sensazioni” o da fattori pratici come location o prezzo.
Non dò molto credito alle recensioni, lo ammetto. In ogni caso, non sempre prenoto. Dipende dal luogo e dalla situazione; se sono in un posto abbastanza turistico, magari in bassa stagione, posso anche improvvisare. Non bisogna sapere per forza tutto alla partenza …
5. Cosa non può mancare nella tua valigia?
Sono distratta, dunque potrebbe mancare qualunque cosa se all’ultimo minuto la dimentico! Generalmente porto generi di conforto “da vecchietta”: mascherina per dormire, tappi per le orecchie, una federa da mettere sul cuscino nel caso non fosse “immacolato”, salviette umide di ogni genere, un telo da hammam che ho comprato a Istanbul (leggero, pratico, fa da asciugamano o da telo in spiaggia). Poi la reflex, taccuino, penna e quasi sempre anche il computer.
6. Qual è l’ultimo viaggio che hai fatto?
Una settimana in Marocco, a Marrakech ed Essaouira. Bellissima soprattutto Essaouira; ero indecisa se andare verso il deserto o verso l’oceano. Ho scelto l’oceano e non me ne sono pentita.

7. E il prossimo in programma?
Chissà. Di solito improvviso. Se sarà in estate non escludo di fare un giro in Italia, verso le spiagge delle Marche e poi giù, fino in Puglia. Oppure andare a trovare qualcuno che vive all’estero. Ho amici a Miami, Barcellona, Londra, Berlino, Parigi, Bruxelles. Dico sempre che andrò a trovarli, poi non lo faccio mai. Potrebbe essere la volta buona per volare a Londra o Berlino. Però non faccio programmi.
8. C’è un posto che ti ha sorpreso positivamente rispetto alle tue stesse aspettative?
Mi hanno stupito gli Stati Uniti, anche se si tratta di uno stupore anomalo. Il bello dell’America è che è esattamente come te l’aspetti; da New York, a Las Vegas, alle terre incontaminate dello Utah, alle paludi dell’Alabama, al deserto White Sands del New Mexico. E’ il paese più rappresentato dal cinema, dai telefilm, dalla letteratura, dunque la prima volta che ci vai, è tutto nuovo eppure così conosciuto. E poi gli americani sono le persone più gentili del mondo.


9. Due o tre posti che ti sono rimasti nel cuore e che ti senti di consigliare ai nostri lettori?
– Istanbul, che è la mia seconda casa; ci sono stata più volte, mi sono fermata per alcune settimane, ho anche studiato un po’ il turco. La amo follemente, senza un particolare motivo.
– Luang Prabang in Laos. Ricordo un’atmosfera pacifica, ritmi di vita lenti e degli ottimi noodles.
– Le Hawaii, un viaggio lungo e non esattamente low cost ma sono luoghi indimenticabili. La natura si esprime alla massima potenza; spiagge, rocce, foreste pluviali, vulcani, montagne, prati verdi, panorami semi-desertici e un’ energia magica che non si può descrivere. Dicono sia lo “spirito di Aloha”.

10. Nel tuo blog ti dichiari una convinta animalista. In giro per il mondo ti è capitato d’imbatterti in animali che non avresti mai pensato di vedere da vicino?
Le scimmie al tempio di Johdpur, le tartarughe giganti sulle spiagge di sabbia nera di Big Island alle Hawaii, i leoni marini al Pier 39 di San Francisco. Però quelli che mi colpiscono di più sono sempre i gatti. Amo le città in cui ci sono gatti in ogni strada.
11. Hai viaggiato sia in compagnia che da sola, in un caso o nell’altro ti è mai capitato di pentirti della scelta fatta?
No, non mi sono mai pentita. La compagnia (o la mancanza della stessa) è uno degli elementi determinanti del viaggio. Ci sono posti dove da sola non sarei andata, o dove non andrei, ma viaggiare da soli è un’esperienza significativa, che ognuno (almeno chi si definisce un viaggiatore) dovrebbe fare almeno una volta nella vita.
Qual è il vostro mezzo di trasporto preferito per viaggiare?