Marco, 22enne di Busto Arstizio, e Chiara, 25enne umbra, sono due giovani studenti e blogger con la passione per i viaggi, la scrittura, i libri ed una storia a distanza nata in viaggio 4 anni fa, che li porta ancora oggi a rincorrersi in giro per l’Italia e l’Europa.
1. Buongiorno Marco e Chiara, innanzitutto vorremo sapere dove e come vi siete conosciuti, e come nasce l’idea di questo blog: perché avete scelto fin dal titolo il binomio viaggio e scrittura?
Ci siamo conosciuti circa cinque anni fa davanti a un computer. Come molte storie a distanza, anche la nostra è nata sui social network, su Facebook. Quella che all’inizio era amicizia e stima reciproca si è gradualmente trasformata in qualcosa di più, così abbiamo deciso di incontrarci. È stato tre anni e mezzo fa, all’ombra del Duomo di Milano. Da allora abbiamo continuato a darci appuntamento su e giù per la penisola, a Urbino (dove io, Chiara, studiavo), a Busto Arsizio, in Umbria…

Nell’estate 2015 abbiamo deciso di aprire il nostro blog di viaggi, I Viaggiascrittori: stavamo per partire per il primo viaggio insieme all’estero, destinazione Irlanda, e avevamo un grande desiderio di raccontarlo. Agli altri, ma anche a noi stessi, per non dimenticare e non far sfumare nessun dettaglio di quell’esperienza. Oltre al viaggio, un’altra cosa che ci unisce è la scrittura, per questo abbiamo deciso di chiamarci “viaggiascrittori”: entrambi sogniamo, fin da bambini, di diventare scrittori di romanzi e siamo lettori appassionati.

2. Attualmente vivete e studiate in due città diverse (Milano e Bologna): per una coppia in una relazione a distanza è complicato organizzare un viaggio dal punto di vista logistico?
Chiara: In realtà il fatto di avere una relazione a distanza ci ha abituati a pianificare tutto: quando vederci, dove, con che mezzo… Ogni nostro incontro è, in effetti, un mini-viaggio. Per questo possiamo dire, abbastanza orgogliosamente, di essere bravi organizzatori. Scegliamo insieme le destinazioni e ci confrontiamo sul versante della pianificazione, anche a distanza. A volte, prima di un viaggio, passiamo intere giornate al pc o al telefono a prendere decisioni insieme oppure a coordinarci per prenotare un volo o un treno. È un po’ stressante, ma finora non abbiamo avuto particolari difficoltà.
3. Secondo voi qual è la maggiore differenza fra la vostra “storia in viaggio” ed una tradizionale storia sentimentale “sedentaria”?
Marco: Sicuramente una storia “in viaggio” offre sia vantaggi che svantaggi rispetto a una tradizionale storia “sedentaria”. Ci si vede meno e si interagisce meno nella vita quotidiana dell’altro, ma il fatto di doversi spostare per stare insieme permette di vedere posti e fare esperienze che altrimenti non si farebbero. Si è più parte del mondo e meno parte della routine quotidiana. È difficile, ma forse è anche un bene. Sicuramente una storia a distanza permette di immagazzinare ricordi molto diversi. Io ho scoperto, tra le tante cose, la bellezza della campagna umbra e quanto può essere bello vivere lontano dalle grandi città.
4. I viaggi più belli che avete fatto finora in Italia e in Europa?
Partiamo dall’Europa: il nostro più bel viaggio è stato sicuramente l’Irlanda, un paese che ha dato i natali a tanti celebri scrittori, da James Joyce a Samuel Beckett. Ci siamo andati per una settimana lo scorso agosto, ed è stata una vacanza bellissima.

Siamo stati fortunati: il tempo irlandese, spesso inclemente coi turisti, è stato così bello che ci siamo anche scottati. L’Irlanda ha conquistato i nostri cuori e, se potessimo, ci torneremmo domani.


Per quanto riguarda l’Italia, invece, di posti ne abbiamo visti tantissimi. Ma il miglior viaggio fatto insieme forse è quello a Valtournenche, in Valle d’Aosta, nell’estate 2013. È stata la nostra prima vacanza insieme, e la ricordiamo sempre con tanto affetto. Non avevamo molta voglia di camminare (abbiamo già detto che siamo very slow travellers?), ma abbiamo comunque visto posti molto carini. Per esempio Cheneil, di cui ci siamo perdutamente innamorati.

5. Il vostro scrittore e il vostro libro di viaggio preferito?
Chiara: I libri di viaggio che amo di più sono quelli in cui si viaggia con la fantasia: viaggi nel tempo, quest fantasy alla ricerca di amuleti incantati…Il mio scrittore preferito? Non saprei, mi affeziono molto facilmente.
Marco: senza dubbio Cormac McCarthy, che è anche l’autore del mio libro di viaggio preferito, Oltre il confine. Un viaggio di formazione che si snoda sul confine tra Messico e Nuovo Messico ( USA).

6. Consigliateci un libro ed una destinazione a seconda della tipologia di viaggio: dove suggerite di andare per un city-break in Europa e con quale libro in tasca?
Marco: andrei certamente a Parigi con in tasca Festa mobile di Hemingway.

Chiara: A San Pietroburgo sulle tracce di Raskol’nikov, oscuro protagonista di Delitto e castigo, capolavoro di Dostoevskij.

7. Per una lontana destinazione extraeuropea?
Chiara: New York vale? Molti romanzi che amo sono ambientati in questa città, primo tra tutti Il giovane Il giovane Holden di Salinger.

Marco: mi piacerebbe visitare l’India, e sicuramente porterei con me Kim di Kipling.

8. Per un road trip?
Marco: per un viaggio on the road senza dubbio Sulla strada, di Kerouac. Un po’ abusato, ma sempre un classico.
Chiara: un road trip poco convenzionale e very british: in auto nella campagna inglese come il maggiordomo protagonista di Quel che resta del giorno (Kazuo Ishiguro).

9. E infine per un viaggio naturalistico?
Marco: un bel viaggio naturalistico lo farei in Norvegia, ripensando alle delicate descrizioni di Knut Hamsun in Pan.

Chiara: fin da bambina sogno la Malesia, con le sue giungle impenetrabili e i colori vivaci. Il libro in tasca? Naturalmente Sandokan.

10. In quale luogo vi piacerebbe ricongiungervi un domani?
L’importante è ricongiungerci, il dove è secondario. Ma ammettiamo che non disdegneremmo affatto un borgo umbro sperduto nel nulla.

Vi siete mai lasciati ispirare da un libro per la scelta dei vostri viaggi? Quale?