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Il Magazine del viaggiatore
  •   6 minuti di lettura

Ruth è una dinamica quarantenne che più di 20 anni fa ha deciso di trasferirsi a Berlino, dove si è sposata ed ha messo su famiglia. Dal 2009 è l’amministratrice e la prinicipale redattrice del blog corale Italiani e Berlino, importante punto di riferimento per gli Italiani che vivono nella capitale tedesca e per quelli che hanno intenzione di farlo o vogliono semplicemente visitare una delle città più interessanti ed affascinanti d’Europa.

1. Buongiorno Ruth. Innanzitutto vorremmo sapere quali sono le ragioni che ti hanno portato a Berlino tanti anni fa.

Buongiorno! Fondamentalmente le motivazioni sono state 3:

mi ero stufata del caos e della poca organizzazione della città di Roma, ero l’unica ciclista che andava all’università per trovare aule sovraffollate e senza abbastanza materiale per gli studenti  ( sono biologa e mancavano addirittura i microscopi);
avevo visto la città di Berlino e me ne ero follemente innamorata;
avevo ripreso lo studio del tedesco , lingua che avevo imparato da bambina, e volevo riprenderlo del tutto.

Ho quindi deciso di fare un trasferimento totale, cambiando università, e ripartendo completamente da zero.

Ruth

2. Nel 2009 hai creato il blog corale Italiani a Berlino. Perché l’idea di questo blog, a chi è rivolto e cosa si propone?

In realtá il blog non lo ho creato io. Il blog é stato creato da Luca Zollino e da Paolo Esco, che vivono in Spagna. IAB – Italiani a Berlino è un blog corale nato nel 2009. Vuole raccontare storie di Italiani a Berlino  e promuovere la cultura italiana contemporanea nella stessa città, come fa anche il suo blog-fratello IAM – Italiani a Madrid.

La filosofia del sito? Berlino è il Player, l’AVI e l’MP3 della nostra vita, noi, spettatori del nostro stesso spettacolo, aggiungiamo soltanto una voce, una voce fuori campo, una voce in Italiano.

3. Tu sei arrivata a Berlino nel lontano 1993. Com’è cambiata la città in poco più di vent’anni? Si percepisce ancora la differenza tra la parte ovest e quella est in cui è rimasta divisa la città per tutta la durata della guerra fredda?

E’ cambiata tantissimo! Nel 1993 quartieri che oggi si presentano pulitissimi e quasi „leccati“ come Prenzaluer Berg si presentavano ancora con un’architettura bombardata, palazzi distrutti , gli appartamenti avevano il wc nelle scale e i forni a legna o a carbone per riscaldamento. Dal punto di vista dell’urbanistica e dell’architettura c’è stato quindi un cambiamento totale. Interi quartieri ristrutturati, nuove costruzioni  ( per es. Media Spree), un intero quartiere tirato su dove prima non ci stava nulla ( Potsdamer Platz). Quello che non é cambiato, é l’energia positiva che la contraddistingueva 20 anni fa come oggi. Un’energia dovuta alla voglia di cambiare, di mettersi in gioco, di tornare a quello che Berlino era stata prima della guerra: la capitale europea.

Il Sony Center a Postdamer Platz

E’ anche vero, però, che appena ci si allontana dai quartieri centrali e ci si sposta un pochino piú ad est, basta poco per ritrovarsi in certe situazioni dove ci si chiede se il muro esista ancora nella testa delle persone. Basta sentirli parlare di Ossis ( il termine dispregiativo con cui sono chiamati i Tedeschi dell’est) o di Wessis .( il termine con cui i Tedeschi occidentali designano i connazionali dell’ex-DDR). In ogni caso il berlinese medio è sempre stato una persona tollerante, che ne ha viste tante e tante ne vedrà. Si adattano ai cambiamenti con estrema elasticità , a differenza dei tedeschi di altre città.

I resti del muro nell’ East Side Gallery

4. Negli ultimi tempi la capitale tedesca è diventata una destinazione turistica sempre più apprezzata, sopratutto dai più giovani. Cosa offre Berlino al turista?

Offre di tutto. Per il turista culturale offre musei di ogni tipo, dall’arte moderna a quella antica, egiziana, l’altare di Pergamo, la storia di Berlino, insomma, una quantità impressionante di musei, anche per i piú piccoli ( MItmachmuseum, Naturkundemuseum, Technikmuseum).  Non scordiamoci tutti i musei che ricordano la Shoah e la storia recente del nazismo.

Bode Museum – Isola dei Musei

Inoltre Berlino è immersa nel verde e offre tantissime possibilitá di fare vere e proprie escursioni e giornate intere in bicicletta, andando a farsi il bagno in uno dei numerosi laghi della cittá, il piu bello di tutti è lo Schlachtensee che si unisce alla Krumme Lanke, per i piu piccoli consiglio invece il Wannsee che dà l’idea di essere al mare con la sua grande spiaggia bianca e la spettacolare Isola dei Pavoni.

Isola dei Pavoni

Infine da non perdere il tramonto a Tempelhofer Feld, il vecchio aeroporto di Tempelhof, oggi trasformato in grande parco.

Tramonto a Tempelhofer Feld

Locali per divertimento di ogni genere abbondano, di notte Berlino si trasforma in un’altra città dove si puó andare a ballare ogni tipo di musica, e divertirsi fino all’alba. La discoteca più famosa, il Berghain, ha addirittura aperto 24 ore al giorno.

5. Qual è il periodo migliore per volare a Berlino in vacanza?

Il periodo dell’avvento è meraviglioso: Berlino si illumina per Natale ed è ricca di mercatini natalizi che addobano le strade della città. Come alternativa consiglio di venire tra metà aprile e metà ottobre o appunto  prima di Natale. Tra gennaio e marzo non garantisco sul tempo, anche se appena nevica ci si va a divertire con lo slittino sulle diverse colline della cittá. Consiglio a tutti di affittarsi una bici. Berlino è la cittá delle bici e delle piste ciclabili.

Hackeschen Höfe – Hackescher Markt sotto la neve

6. Hai da suggerire un paio di cose da fare a vedere a Berlino che non si trovi già scritto nelle tradizionali guide turistiche?

Bere il caffé piú buono di Berlino: DoubleEye (Akazienstr.22), andare a mangiare al buio nell’Unsichtbar, farsi un bagno di notte nello Schlachtensee, perdersi nelle stradine dei diversi quartieri, come Kreuzberg, e osservare quanti conigli popolano la cittá, andare sulla terrazza del Park Inn ad Alexanderplatz e vedere come la gente si lancia nel fare bungee jumping, bere la birra artigianale del Brauhaus Lemke, passeggiare in tutti i parchi e ascoltare il silenzio.

Kreuzberg vista da un tetto

7. Adesso parliamo di Berlino come scelta di vita. Quali sono i pregi e i difetti che presenta la vita berlinese, soprattutto da un punto di vista italiano?

Pregi: alta qualitá della vita in ogni cosa, parchi, mezzi, pulizia, meno traffico, senso civico.
Difetti: la mancanza di luce tra gennaio e marzo, la mancanza del mare  e della montagna nelle vicinanze, pochi negozi che vendono latticini italiani, la poca flessibilità a volte dei conducenti di autobus, sinceramente non riesco a trovare altri difetti…

Viktoria Luise Platz – Schöneberg

8. Esiste un profilo tipico dell’italiano che sceglie di vivere qui? Come sono visti gli italiani dai berlinesi?

Esistono diverse tipologie di Italiani a Berlino:

cervello e laureato in fuga;
famiglia in fuga ( tantissimi): alcuni fanno la fame, altri si dividono (il padre viene qua o solo la madre con figli, per farli crescere in un altro ambiente),       situazioni diverse e alcune tristissime;
quello che non combinava niente in Italia e non combina niente neanche qua;
libero professionista che semplicemente ha spostato il suo centro di azione.

9. Cosa consiglieresti a chi progetta di trasferirsi nella capitale tedesca. Quali sono le maggiori difficoltà iniziali per un migrante italiano che arriva a Berlino?

Imparare il tedesco! Consiglio anche di informarsi bene su tutte le pratiche burocratiche, non circondarsi subito di connazionali e non uscire solo con loro.
Le difficoltà maggiori sono la lingua, la ricerca di una casa che è diventata difficilissima, la ricerca di un lavoro, che a Berlino non abbonda. Se non si è un esperto del settore non è semplice, a meno che non si abbia la fortuna di cominciare in una startup dove la lingua usata è l’inglese. Molti finiscono per lavorare, sfruttati, nella ristorazione e gastronomia.

10. Dopo tanti anni c’è ancora qualcosa che ti manca dell’Italia?

La mia famiglia e alcuni amici, la bellezza dei paesaggi, la pizza al taglio alla romana, le giornate tiepide dell’inverno italiano.

11. Per chiudere, potresti darci 3 aggettivi per descrivere la “tua” Berlino?

Appassionata, colorata, mutevole.

Foto (interne): Ruth, JasonParis / Flickr cc.

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