Ad un anno e un mese dall’eruzione dell’Eyjafjallajokull, il cielo islandese torna a ricoprirsi di cenere. La buona notizia? Il vulcano colpevole per questo nuovo allarme ha un nome pronunciabile. Scherzi a parte, il Grimsvötn ha preso a sbuffare e le autorità locali si stanno interrogando sul da farsi.
Vacanze ridotte “in cenere”
Chi doveva partire l’anno scorso, a fine aprile, lo sa bene: aerei a terra, passeggeri bloccati negli aeroporti, scarsa assistenza. Se c’è qualcosa di buono in quanto accaduto 13 mesi fa, riguarda la consapevolezza dei passeggeri in merito ai propri diritti in situazioni del genere. I numeri, del resto, parlano chiaro: quasi 9 milioni di passeggeri infuriati hanno dovuto dire addio alle vacanze, oltre 100.000 i voli cancellati, innumerevoli i collegamenti che hanno fatto registrare consistenti ritardi. Ora ci chiediamo: quali sono le analogie con l’attuale eruzione?
Il Grimsvötn sbuffa
…e gli esperti si dividono. Buona parte degli studiosi si mantiene ottimista: l’idea generale è che si tratti di un problema limitato al territorio islandese, con una nube che, al momento, copre un’area di 200 chilometri, che si erge fino a 15.000 piedi dal suolo. La buona notizia? Si tratta di particelle di cenere ben più spesse rispetto a quelle che hanno invaso i cieli europei la primavera scorsa, ragion per cui non resteranno in aria per molto tempo.
L’altra parte degli esperti guarda alle previsioni: se è vero che al momento non è opportuno allarmarsi, è anche vero che se il vulcano islandese continua a sbuffare, la nube di cenere potrebbe raggiungere nei prossimi giorni la Scozia, il Nord della Francia e addirittura la Spagna. Ad allertare i ricercatori è lo spesso strato di ghiaccio che ricopre il Grimsvötn: l’effetto combinato caldo-freddo, sprigiona nell’aria particelle potenzialmente dannose per i motori degli aeroplani.
Al momento i viaggiatori possono stare tranquilli: si tratta di un’eruzione di routine che, stando alle previsioni, non dovrebbe ledere il normale traffico aereo sul vecchio continente. La vera incognita è costituita dalle decine di vulcani attivi sparsi sul territorio islandese, che prima o poi ritorneranno a sbuffare e per i turisti potrebbero essere nuovi dolori…
Voli economiciRitieni possibile arginare un fenomeno di questa portata? Credi sia giusto chiudere nuovamente gli spazi aerei qualora si presentasse una nuova nube di cenere vulcanica?