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Una decisione mediata e meditata a lungo, una proposta divenuta legge: tassa di soggiorno per i turisti che pernottano a Roma. Qual è il prezzo da pagare per una visita alla città eterna? Variabile, secondo la struttura scelta per il proprio soggiorno. Ed intanto, a Firenze, che chi pensa ad una soluzione simile, per contenere le ondate di turisti…

Vacanze romane

Quanti turisti! (probabilmente ancora non sanno della nuova tassa…)

Una bellissima Audrey Hepburn, nei panni della principessa Anna, si lasciava catturare da una favolosa Roma anni ’50 agli albori del suo successo turistico: incantevole ed ospitale. Le cose cambiano in fretta e probabilmente in data odierna la sua impressione della città sarebbe un tantino differente: meravigliosa, sì, ma piena zeppa di turisti. E magari con qualche monetina in meno nella Fontana di Trevi: del resto, con la nuova tassa di soggiorno, si cercano nuove “fonti” di risparmio…

Ma cosa cambia per i turisti che si recano in visita alla capitale d’Italia? C’è di nuovo che sarà richiesto a tutti i visitatori di corrispondere una tassa di soggiorno, variabile secondo il tipo di alloggiamento scelto: pernottamento in campeggio? Ogni notte ti costerà €1 in più, che diventano tre, se si opta per un albergo di lusso a quatto o cinque stelle.

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Mediazione e meditazione

Un processo lungo, che ha messo di fronte governo ed associazioni alberghiere, un accordo giunto in nottata, una legge ormai approvata. A dover corrispondere la nuova tassa di soggiorno, non saranno i soli turisti che trascorreranno almeno una notte in città, ma anche tutti i non residenti diretti agli stabilimenti di Ostia, che decidono di concedersi un giro in battello sul Tevere o più semplicemente un tour della città sui bus sightseeing.

Dall’emendamento fresco di approvazione da parte dell’assemblea capitolina, si evince che i bambini sotto i dieci anni saranno esenti da questo nuovo addebito.

Firenze e la “tassa di scopo”

Firenze: magari un po’ più cara, ma pur sempre meravigliosa…

Intanto “la culla del Rinascimento” sembra aver intrapreso lo stesso percorso, che porterà in breve tempo alla cosiddetta “tassa di scopo”. Cambia il nome, ma non la sostanza: l’idea comune a governo e sindaco è di tassare i turisti con una quota fissa pari ad €1, provvedimento che, spiega lo stesso sindaco, punta ad incrementare gli introiti da investire nella pulizia e nel decoro della città. Non tutti sembrano essere d’accordo sulla bontà di un’eventuale legge che, a detta di alcuni esponenti politici, penalizzerebbe oltremodo le aziende locali operanti nel settore turistico.

E intanto, nel trittico delle principali destinazioni turistiche italiane, come largamente anticipato, anche Venezia si prepara a promulgare un emendamento di questo tipo. I turisti sono avvisati: i percorsi artistici ed eno-gastronomici, nonché le località balneari nostrane, a partire da questo Natale, potrebbero risultare un po’ più care…

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Foto di: alh1, ryarwood1, ryarwood2. Da: Flickr.

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