Sei uno di quei viaggiatori che trova divertente portarsi a casa di tutto, dai sottobicchieri delle birre, fino alle chiavi magnetiche dell’albergo? Tu lo chiami “souvenir”, noi preferiamo dire “inutile”. Ecco una breve guida su ciò che è bene portare a casa e quel che invece è meglio lasciare lì dov’è.
Non ci crederai, eppure i viaggiatori affetti da smanie di questo tipo sono tanti. Forse lo sai bene. Dalle confezioni di katchup del McDonald’s a Parigi alle cuffie da doccia della camera d’albergo a Londra e poi opuscoli, carte d’imbarco, menù dei ristoranti… si sfocia nella cleptomania. Morale della favola? Molti di questi “souvenir” finiscono nel cestino una volta tornati a casa. E allora perché portarli via?
Se proprio non puoi farne a meno, attieniti ad un ricordo di viaggio che si riveli utile (e legale). Qualche esempio? Tazze, magliette, magnetici, contenitori di sale e pepe, insomma: tutto ciò che possa risultare utile in un secondo momento. Ammesso che non si tratti di una vera e propria collezione: 15 viaggi, 15 magnetici… magari è un po’ troppo.
Cosa portare a casa
Carte d’imbarco. La maggior parte finisce nel dimenticatoio o, nella migliore delle ipotesi, vivono una seconda gioventù un qualità di segnalibro. Potrebbe invece rivelarsi piuttosto utile, quando s’intende chiedere un premio inerente al programma di fedeltà delle compagnie aeree: molti sono infatti i vettori che richiedono la carta d’imbarco originale per poter riscuotere il premio desiderato. Meglio quindi conservarle, specie se hai sottoscritto uno dei suddetti programmi fedeltà.
Cosa lasciarsi indietro
Oggetti di dubbia utilità. Qualche esempio? Dalla corteccia d’albero alle conchiglie, passando per la sabbia, le rocce, i menù, gli opuscoli di viaggio e tanto, tantissimo altro ancora. Non solo sono inutili, ma occupano anche spazio, oggetti destinati ad ingombrare la tua valigia (prima) e la tua casa (poi). Pensaci due volte.