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Viaggio nella bellissima Lione con la guida del Magazine del Viaggiatore, per sapere cosa fare e vedere nella terza metropoli francese, città dalle antichissime origini, ricca di tesori ed attrazioni imperdibili.

Lione vale il viaggio

Ci sono luoghi che quasi mai sono in pole position nella top 10 dei nostri potenziali viaggi. E forse neanche nella top 20.

Uno di questi è sicuramente Lione, splendida ma snobbatissima città francese che invece è più che degna della nostra considerazione. Oggi il Magazine del Viaggiatore vi svelerà perché una vacanza a Lione potrebbe rivelarsi davvero una fantastica sorpresa inaspettata.

Terza città per dimensioni in Francia, Lione conta circa 500.000 abitanti. É attraversata dai fiumi Rodano e Saona, anch’essi da considerare a pieno titolo attrazioni del luogo. Il nucleo storico della città, ovvero la “Città Vecchia”, rientra tra i beni del Patrimonio UNESCO sin dal 1998. Stiamo parlando del più grande quartiere rinascimentale d’Europa, che si estende per ben 500 ettari.

Statua di Luigi con Basilica sullo sfondo
Statua di Luigi con Basilica sullo sfondo

Lione ha origini gallo-romane. La fondazione della città romana risalirebbe al 43 a.C. Oltre ai resti dell’epoca, non mancano importanti testimonianze del Romanico, così come immense piazze e vere e proprie chicche come i “traboules”, i caratteristici passaggi pedonali lionesi.

Nonostante l’impronta storica, Lione è una cittadina moderna, con una grande vocazione economica, scientifica e tecnologica, dove oltre 100.000 giovani scelgono di studiare ogni anno. L’importanza di storia e cultura, unite all’emergere di una gastronomia sempre più attenta alle novità, ma con una fortissima attenzione al territorio, la rendono una meta imprescindibile per un vero viaggiatore. Non a caso Lione è considerata la “Capitale gastronomica della Francia”, patria della nouvelle cuisine, così come dei caratteristici “bouchons”, simili alle nostre trattorie tipiche, dove la cucina è tutt’altro che leggera!

Tipico menù locale esposto all'esterno
Tipico menù locale esposto all’esterno

Informazioni utili

  • Fuso orario: (GMT UTC +1), lo stesso dell’Italia.
  • Moneta: Euro.
  • Carte di Credito: Visa, Mastercard e American Express le più accettate.
  • Sanità: i cittadini di altri paesi hanno diritto all’assistenza sanitaria per soggiorni brevi, se in possesso di TEAM (Tessere Europea Assistenza Sanitaria). Si consiglia comunque un’assicurazione di viaggio che includa tutte le spese mediche.
  • Documenti necessari: carta d’identità valida per l’espatrio oppure passaporto.
  • Trasporti: metro, tram, funicolare ed autobus gestiti da TCL (biglietto 72 ore per tutta la rete €15.50).
  • Clima: semicontinentale, con influenze mediterranee.

Come arrivare a Lione

Lione è servita da due aeroporti, di cui lo scalo principale è l’Aeroporto Saint Exupéry, quarto francese per traffico, che dista 25 km dal centro cittadino. I voli low cost per Lione dall’Italia sono operati da Hop, Iberia, Air France, Vueling, Easyjet, Ryanair con offerte particolarmente convenienti sulla tratta Roma – Lione. L’Aeroporto lionese dispone di una stazione TGV collegata con ben tredici città in tutta la Francia ed altre connessioni offerte dal servizio OUIGO e OUIBUS. Il modo migliore per raggiungere il centro di Lione è indubbiamente il tram, che impiega circa 30 minuti a raggiungere le stazioni Lyon Part-Dieu oppure Vaulx-en-Velin La Soie (biglietto A/R  €26.70).

A spasso per la città

Lione è suddivisa in tre grandi aree, ognuna con una sua precisa vocazione. Il vero cuore è Presqu’île, penisola che si estende dove confluiscono il Rodano e la Saona. È proprio qui che fa bella mostra la Città Vecchia, con la sua Place des Terreaux e la Cattedrale di Saint-Jean et Saint-Étienne. Fourvière e Croix-Rousse sono le altre due grandi aree, rispettivamente note come la “collina che prega” e la “collina che lavora”. Vedremo più avanti perché.

Presqu’île – Vieux Lion

Presqu’île si identifica principalmente con la Vieux Lion, la Città Vecchia dove imponenti piazze, suggestivi vicoli ed importanti musei si susseguono. Qui si trova la Cattedrale di Lione. Importantissimo esempio di transizione dal romanico al gotico, ha una facciata meravigliosa con il suo rosone ed i tre portali. All’interno, da vedere assolutamente, lavori di restauro permettendo, il perfettamente tarato orologio astronomico, tra i più antichi d’Europa. La Cattedrale di Saint-Jean et Saint-Étienne è punto di partenza per iniziare la salita verso la collina di Fourvière. Potrete andare a piedi o scegliere la funicolare, situata proprio accanto alla metro Vieux Lyon, a 2 minuti dalla Cattedrale.

Cattedrale di Saint-Jean et Saint-Étienne
Cattedrale di Saint-Jean et Saint-Étienne

Place des Terreaux è il vero cuore della Città Vecchia di Lione, sempre invasa dai lionesi e dai turisti. Alcune attrazioni si affacciano proprio sulla piazza: tra queste l’Hôtel de Ville e la Fontana di Auguste Bartholdi.

Place des Terreaux e l’Hôtel de Ville
Place des Terreaux e l’Hôtel de Ville

L’Hôtel è sede del Municipio di città, mentre la fontana deve principalmente la sua fama allo scultore, lo stesso Bartholdi che realizzò la Statua della Libertà di New York. Inizialmente destinata a Bordeaux, quando la cittadina non riuscì a pagarla, Lione fu subito pronta ad accaparrarsela. Anche se il soggetto era il fiume Garonna, con estrema abilità si fece credere che erano i fiumi Rodano e Saona ad essere rappresentati. Problema risolto.

Fontana di Bartholdi
Fontana di Bartholdi

Sempre sulla piazza, troviamo anche il Musèe des Beaux Arts. Tra i musei più importanti di Francia e d’Europa, ha sede nell’Abbazia de Dames de Saint-Pierre, un bellissimo edificio del Seicento. Nelle sue settanta sale, si attraversa un arco storico-artistico va dall’Antichità al Moderno, passando per l’arte greca ed egizia, Gauguin, Tintoretto e lo stesso Bartholdi. Accanto a pittura, scultura ed archeologia, non manca una sezione di numismatica che vanta una collezione di oltre 50.000 monete. (Ingresso collezioni + mostra: € 12.00).

Cortile interno del Musèe des Beaux Arts
Cortile interno del Musèe des Beaux Arts

C’è qualcosa che non possiamo non segnalarvi: 5 minuti a piedi, costeggiate la Saona e vi ritroverete davanti al Fresque des Lyonnais (Rue de la Martiniére,2). Non è uno dei tanti murales in città, perché rappresenta i lionesi celebri , con la tecnica del trompe l’œil: dall’Imperatore Claudio ai Fratelli Lumière, passando per Antoine de Saint-Exupéry. Un vero colpo d’occhio da 800 mq, che vi preparerà alla vista del Mur des Canuts, quando vi troverete in giro per Croix-Rousse.

Fresques Lyonnais
Fresques Lyonnais

Passiamo alla vera chicca della Città Vecchia. Peculiari di Lione sono i Traboules, di cui il primo venne costruito in età rinascimentale. Curiosi di sapere di cosa stiamo parlando? Eccovi accontentati! I Traboules sono veri e propri passaggi segreti coperti, nati per gusto estetico ma presto trasformatisi in introvabili nascondigli o utilissime scorciatoie per trasportare merci. Erano utilizzati tanto dagli artigiani della seta, per spostare i tessuti evitando le intemperie, tanto quanto dai partigiani che si nascondevano dai nazisti. Probabilmente furono utili anche a bypassare i fiumi, collegando direttamente le abitazioni tra loro. Nascosti all’interno delle murature di edifici, scale e cortili privati, quelli ancora visitabili si trovano su Rue Saint- Jean (ai civici 54 e 27), proprio vicino alla Cattedrale.

Il cielo visto attraverso un traboule
Il cielo visto attraverso un traboule

Place Bellecour è l’altra inevitabile attrazione dell’area, distante soltanto un chilometro a piedi da Place des Terreaux. Si tratta di un’immensa e meravigliosa piazza, tra le più grandi di Francia e d’Europa, luogo di ritrovo per tutti i lionesi. I giovani amano incontrarsi sotto il Monumento equestre di Luigi XIV, riproduzione dell’originale distrutta a seguito della Rivoluzione Francese. Altri invece, preferiscono la statua che rappresenta Antoine de Saint-Exupéry, scrittore nato a Lione, celebre per il suo capolavoro , “Il Piccolo Principe”.

La statua di Luigi XIV a Place Bellecour
La statua di Luigi XIV a Place Bellecour

Fourvière

Abbiamo definito Fourvière  “la collina che prega”. Ma non si tratta affatto di una nostra iniziativa creativa. È così che la chiamano gli abitanti di Lione, perché quest’altura è il vero nucleo spirituale della città grazie alla presenza di numerosi edifici religiosi. Su tutti, si erge maestosa la Basilica Notre Dame de Fourvière.

La Basilica, da cui deriva il nome dell’intera area, fu inaugurata nel 1872 come voto alla Madonna, affinché preservasse la città dal conflitto franco-prussiano. Terminata nel 1884 grazie a fondi privati, fu costruita ispirandosi alla Basilica del Sacro Cuore di Parigi. Gotico- romanico e bizantino si mescolano sulla facciata caratterizzata da quattro torri ottagonali; all’interno invece spiccano gli incredibili mosaici della navata. Si configura come edificio religioso più importante di Lione, che ogni anno raccoglie milioni di fedeli che sperano di ottenere grazie e miracoli.

Basilica Notre Dame de Fourvière
Basilica Notre Dame de Fourvière

Non dimenticate di salire sui tetti per concedervi una vista incantevole su tutta la città.

Vista sulla città dalla Basilica di Fourvière
Vista sulla città dalla Basilica di Fourvière

Ma “la collina che prega” non è fatta soltanto di chiese. Qui troviamo anche ciò che resta di Lugdunum, la Lione romana fondata nel 43 a.C., di cui Fourvière rappresentava l’acropoli. La vera star, in questo caso, è il Teatro Romano, sito più antico di Lione, risalente al I secolo, che poteva ospitare fino a 10.000 spettatori. Nelle immediate vicinanze, affacciato proprio sul Teatro, si trova il Musée de la Civilisation Gallo-Romain, museo archeologico ricco di reperti del periodo gallo-romano. (Biglietto d’ingresso al Museo: €4.00/ €7.00 in caso di mostre temporanee).

Teatro Antico di Fourviere
Teatro Antico di Fourviere

Croix-Rousse

Eccoci giunti nel quartiere definito dai locali “la collina che lavora”. L’espressione non vuole significare che in altre zone della città non sia necessaria né diffusa quell’insana abitudine di lavorare! Semplicemente, la storia ci ha restituito l’immagine di una città operaia, che a cavallo tra il XIX ed il XX secolo sceglie di sviluppare quest’area costruendo palazzi con appartamenti- officina dai tetti piuttosto alti. Ciò comportò una forte immigrazione e conseguente popolamento del quartiere, in particolare da parte di operai- tessitori (i “canuts”), gli artigiani della seta.  L’installazione degli enormi telai fu possibile grazie all’altezza dei tetti ed alla luminosità degli ambienti, che avevano anche ampie finestre.

Vi invitiamo a non perdervi assolutamente due attrazioni che contribuiranno a raccontarvi la Croix-Rousse più tradizionale e popolare, ma anche quella più moderna: il Traboule de la Cour des Voraces e il Mur des Canuts. Nel primo caso, parliamo del primo Traboule di Lione, con accesso da Rue Colbert 9, che fu sede di numerose rivolte operaie. Vi ritroverete in un cortile a sei piani, con un incredibile fascino legato alla sua storia.

Traboule de la Cour des Voraces
Traboule de la Cour des Voraces

Il Mur des Canuts, invece, è una vera e propria opera d’arte contemporanea, risalente a circa trent’anni fa, rielaborato nel 1997 ed ancora nel 2013. Si tratta del più grande murales in città e del più esteso in tutta Europa (1200 mq). Rappresenta la vita quotidiana lionese tra scalinate, abitanti, artigiani della seta ed edifici, magnificamente realizzati ancora una volta con la tecnica del trompe l’œil.

Mur des Canuts
Mur des Canuts

Lione “gourmand”

Ultima ma non meno importante motivazione per il vostro viaggetto in quel di Lione: la cucina. Abbiamo già accennato al fatto che Lione sia considerata la capitale gastronomica francese per la nouvelle cuisine, ma soprattutto per la tipicità rappresentata dai bouchons.

Possiamo ricondurre l’opulenza della cucina locale alla tradizione povera del popolo, che si è fusa alla perfezione con la cucina internazionale, introdotta qui dai ricchi mercanti che importavano prodotti dai loro viaggi.

Noi vogliamo consigliarvi di provare sicuramente la cucina più tradizionale, figlia del sudore delle “mères lyonnaises”, cuoche al servizio delle grandi famiglie che, una volta in proprio, crearono proprio i bouchons. Qui sono immancabili salsicce, paté d’anatra, minestre e frattaglie varie, tra cui la trippa, ed altre chicche come lo stufato di coda di manzo.

Per chi ama sperimentare meno, da provare le quenelles de brochet, simil gnocchi di pane misto a pesce o carne, con le loro salse, e la celebre insalata lionese con il suo uovo in camicia.

Insalata lionese
Insalata lionese

Noi abbiamo già l’acquolina in bocca ed una voglia matta di tornare a Lione! E voi?

Foto: Phinou, Chabe01Davide Mauro / Wikimedia cc.

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