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L’inquinamento delle città cinesi e in particolare della capitale ha raggiunto livelli tali da provocare l’anno scorso una diminuizione delle presenza turistiche straniere nel gigante asiatico. Per questo motivo le autorità annunciate hanno annunciato importanti misure nella speranza di migliorare la situazione ambientale del Paese.

E’ noto a tutti che l’impetuoso sviluppo economico cinese dell’ultimo decennio ha provocato gravi ricadute negative sull’ambiente. L’inquinamento ha ormai oltrepassato di molto i livelli di guardia in molte delle principali città cinesi e sta condizionando negativamente anche il trend turistico nella capitale cinese, come ammettono le stesse agenzie governative locali.

Airapocalypse e flessione del turismo

Secondo i dati del giornale governativo China Daily nel 2013 Pechino ha registrato, per la prima volta dal 2008, una flessione delle sue presenze turistiche del 10% rispetto al 2012. L’Associazione turistica di Pechino attribuisce tale dato negativo a varie cause: il rallentamento dell’economia mondiale, la concorrenza e crescita turistica di altre metropoli asiatiche, la rivalutazone della moneta locale (lo yuang), ma soprattuto l’inquinamento atmosferico che flagella la capitale cinese da molti anni.

Pechino avvolta dall’inquinamento (1)

I picchi di quella che ormai viene chiamata l’airpocalypse di Pechino non accennano a diminuire, ma al contrario continuano a peggiorare, registrando nuovi record davvero inquietanti. L’anno scorso, ad esempio, la concentrazione di microparticelle – le più nocive per l’organismo – è stato di circa 40 volte superiore al limite massimo d’esposizione, raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La nebbia inquinante che avvolge la capitale, largamente mediatizzata all’estero fin dai tempi dell’Olimpiadi di Pechino del 2008 e negli ultmi anni ha certamente influito negativamente sul turismo nella capitale.

Le autorità cinesi corrono ai ripari

Negli ultimi tempi però anche in Cina si è registrata una presa di coscienza circa la gravità del problema e la autorità cinese cercano di correre ai ripari anche per scongiurare un ulteriore calo dei visitatori stranieri che quest’anno decideranno di volare a Pechino per visitare famosi siti come la Città Proibita o la Grande Muraglia.

Grande Muraglia

Dopo la decisione presa l’anno scorso dalle autorità locali di consentire ai turisti un soggiorno di 72 ore nella capitale senza necessità di visto, lo scorso marzo il Primo Ministro cinese ha dichiarato la guerra all’inquinamento, promettendo la chiusura di 50000 miniere di carbone. Il governo ha inoltre inasprito le leggi contro l’inquinamento ed annunciato lo stanziamento di 200 miliardi di euro nei prossimi 5 anni per ridurre l’inquinamento dell’aria. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è la decisione delle autorità municipali di Pechino d‘imporre agli abitanti della capitale cinese l’uso di carbone contenente meno zolfo a partire dal prossimi 1° agosto.

Pechino avvolta dall’inquinamento (2)

Tuttavia per molti esperti queste misure non saranno sufficienti ad un miglioramento reale delle condizioni ambientali della capitale cinese, anche perché, come ammesso dalle autorità locali, gli eventuali benefici per la limpidezza dell’aria che queste ultime iniziave dovrebbero innescare non saranno immediati.

Quale la città più inquinata dove siete stati finora?

Foto: plusgood, Kevin Dooley, Charlotte Marillet / Wikimedia Flickr cc.

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