Pensavi di averle lette proprio tutte e invece devi ricrederti ancora una volta: già, perché ciò che è accaduto in Congo ha dell’inverosimile. Storie di coccodrilli e di aerei, un abbinamento alquanto bizzarro che sta facendo il giro del mondo: scopriamo di cosa si tratta.
Il punto
Siamo nella Repubblica Democratica del Congo, il giorno è il 25 agosto: sono passati due mesi dal tragico e bizzarro incidente. Un L-410 Turbolet, un velivolo utilizzato per coprire rotte a breve raggio, fa il carico di passeggeri e parte per il suo ennesimo volo verso Kinshasa. Tutto procede per il meglio, sino a quando una delle persone a bordo nota il rettile, iniziando a seminare il panico in cabina. Da qui, la situazione “precipita”: i passeggeri, impauriti, si spostano in massa nella zona anteriore dell’aereo, vanificando ogni tentativo da parte del pilota di tenerlo in volo.
Non c’è più niente da fare: il velivolo si schianta contro una casa. Il bollettino è tragico: 20 morti. L’unico superstite di questa disavventura è un uomo, che racconta l’incredibile dinamica dei fatti agli agenti di polizia. Ironia della sorte, l’uomo non è stato l’unico a salvarsi: con lui, anche il coccodrillo, successivamente abbattuto.
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: come ci è arrivato un coccodrillo in cabina? Tutta colpa di un passeggero, la cui intenzione
era di trasportarlo a destinazione sano e salvo,
per poi rivenderlo al mercato nero.
Non è la prima volta
Il caso, come qualcuno ricorderà, non è isolato: sono passati pochi mesi da quando un uomo, in volo verso il Messico, trasportò con sé ben 18 scimmie dall’alto valore di mercato, con l’intento di venderle illegalmente.
Di la verità: anche tu ti stai chiedendo se l’assicurazione in volo copre questo genere d’incidente?