Niente paura: la celebre piattaforma che permette ai viaggiatori di condividere l’ospitalità in tutto il mondo è sempre attiva in rete. Sembra però che la sua recente evoluzione abbia fatto perdere l’iniziale spirito genuino con cui questa idea era nata poco più di 10 anni fa.
La nuova versione del sito, lanciata il mese scorso, si è infatti attirata le critiche degli utenti e viaggiatori della prima ora, che denunciano la deriva commerciale di questa esperienza e la soppressione di alcune utili funzionalità del sito che limitavano i rischi di cattivi incontri.
La nascita del Couchsurfing
E’ il 2003 quando un giovane programmatore americano decide di creare un sistema, senza scopo di lucro, per mettere in contatto tra loro viaggiatori di tutto il mondo, disposti a condividere l’ospitalità e il proprio divano di casa. Un’alternativa ideale per i viaggiatori dal budget limitato che non vogliono prenotare un hotel e amano entrare in contatto con la gente dei luoghi visitati.
Un’idea, dunque, che si sposa bene col concetto moderno di viaggio low cost, ma non solo: oltre all’aspetto economico del risparmio sull’alloggio per il viaggiatore in visita, il Couchsurfing vuole promuovere una filosofia di viaggio che consenta di vivere un’esperienza autentica per chi visita un luogo nuovo, ma anche per l’anfitrione che può conoscere culture diverse e viaggiatori di tutto il mondo.
La scommessa è presto vinta e il sito di Couchsurfing registra in pochi anni più di un milione di utenti.
Il nuovo Couchsurfing e le critche
Nel 2011 avviene però un primo, importante cambiamento: Couchsurfing smette di essere una società no-profit che si finanzia esclusivamente con libere donazioni, per diventare una società a scopo di lucro. Una svolta che è stata criticata da molti, che hanno denunciato l’arricchimento personale dei gestori e fondatori e la mancanza di trasparenza della nuova politica di privacy.
Si arriva così al novembre di quest’anno con la sostituzione del vecchio sito Couchsurfing.org con il nuovo Couchsurfing.com e le nuove critiche questa volta sono ancora più feroci. Tra le novità meno gradite ricordiamo:
– la quota di 25 $ dollari che i membri devono versare per confermare il proprio domicilio dichiarato;
– l’eliminazione della localizzazione della connessione, vecchio metodo che consentiva di conoscere gratuitamente la veridicità del domicilio dichiarato dai membri;
– l’eliminazione dei punti e delle valutazioni che si scambiavano viaggiatori ospiti ed anfitrioni e che attestavano la serietà e l’affidabilità dei membri della community;
– eliminazione della modalità di ricerca per esperienze passate;
– impossibilità di vedere i contatti dei propri amici;
– profili meno personalizzati e più standardizzati;
– l’appartenenza dei membri ad un gruppo non indicata nei profili, non consentendo quindi ai membri di conoscersi in base ad interessi comuni.
I gestori del nuovo sito per adesso non hanno commentato o risposto alle critiche di coloro che pensano che il Couchsurfing abbia tradito lo spirito orginale e genuino con cui era stato concepito.
Avete mai utilizzato il Couchsurfing durante i vostri viaggi? Cosa ne pensate di queste novità?