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Uno stop ai voli lungo 7 anni: ora i velivoli della Palestinian Airline, compagnia aerea controllata interamente dalle autorità palestinesi, hanno ripreso i voli tra Egitto e Giordania. Ecco servito l’ultimo episodio della storia quanto meno travagliata di questa compagnia.


La sua storia è intimamente legata alla situazione geopolitica in Medio Oriente. La Palestinian Airline è stata fondata nel 1995: due anni dopo gli accordi di Oslo, grazie a un clima politico favorevole, i suoi tre aerei furono in grado di spiccare il volo verso le principali capitali del mondo arabo, collegandole all’aeroporto di Gaza, una struttura di costruzione recente.

Qualche anno e decine di migliaia di passeggeri più tardi, l’azienda si è vista costretta a cessare le operazioni sul suolo palestinese e a rifugiarsi al Cairo, in Egitto, a causa di un bombardamento israeliano sull’aeroporto di Gaza, datato 2001.

palestina

Dopo sette anni d’inattività, la compagnia aerea torna a volare, stavolta dall’Egitto, verso Amman, in Giordania, e sta negoziando l’apertura di nuove rotte, verso la Mecca ad esempio, permettendo così ai palestinesi rifugiati in Giordania di visitare i paesi vicini: Turchia ed Emirati Arabi Uniti, tra gli altri.

Il perché di una ripresa delle attività a sette anni di distanza è semplice: la riapertura della frontiera di Rafah, a Sud di Gaza, resa possibile dalla rivoluzione egiziana.

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