Tradizioni e parodie si mescolano nell’evento spagnolo più irriverente dell’anno. Satira pura, l’ironia come efficace mezzo di comunicazione su tematiche a volte scottanti, a volte scabrose. Las Fallas di Valencia è ormai alle porte e non potevamo fare a meno di mettere il naso in questa edizione 2012…
Se marzo a Dublino è sinonimo di San Patrizio, a Valencia tutti attendono Las Fallas: i valenciani si preparano a dar fuoco alle vergogne che attanagliano il panorama internazionale, in un clima di festa e baldoria, tra passato e presente.
Un po’ di storia
Il fuoco come elemento di culto nelle tradizioni pagane, fino all’arrivo del cristianesimo, che adottò le idee pre-esistenti, battezzandole con nuovi nomi e sfumandone alcune caratteristiche, in modo da poterle integrare tra le proprie tradizioni.
Ad ogni modo, aleggia un certo mistero sulle origini di questa tradizione, sebbene il primo documento che ne faccia riferimento risale al 1784. In questo atto, il governo municipale di Valencia, dichiara la necessità di portare i ninots (dal Valenciano, “fantocci, pupazzi”) su strade adeguatamente ampie. Non si accenna comunque alle origini, fornendo dunque poche informazioni a riguardo.
Tra possibili piste e storie divenute poi miti, ecco tre possibili racconti sulle origini.
Il Rito solare
Come nel resto d’Europa, ma anche in Asia ed Africa, gli equinozi ed i solstizi sono celebrati con falà o, più in generale, con il fuoco. L’origine della tradizione è di chiaro stampo pagano, un rituale antico, poi incorporato nel novero delle tradizioni cristiane.
Alcune teorie dimostrano una chiara origine islamica, ai tempi dunque della al-Andalus, quando gli arabi controllavano parte della penisola iberica, per poi evolversi nei secoli nel modo in cui conosciamo oggi questo tradizionale evento. Ad ogni modo, le teorie non sono corroborate da prove tangibili.
Tradizione carpentiera
Altre ipotesi narrano di una tradizione originata dai falegnami della città: pare che le candele utilizzate dai carpentieri della città per illuminare le botteghe durante l’inverno, venissero poi incendiate, insieme agli scarti dei lavori precedenti, con l’arrivo del bel tempo, solitamente, durante la vigilia di San Giuseppe, santo patrono della città. Tale teoria potrebbe spiegare la creazione dei primi ninots, trovando inoltre parecchi consensi tra la gente, benché manchino documentazioni ufficiali.
Pupazzi al rogo
L’idea si basa sulla tradizione comune a molti paesi europei, di creare un pupazzo con i tratti somatici di un personaggio famoso (o idee astratte), che non godevano dei favori del popolo, per poi bruciarlo durante il terzo giorno di quaresima, sebbene l’origine, anche in questo caso, sia anteriore al cristianesimo. Troviamo un esempio concreto nella tradizione nordica del Totaustragen o in Ungheria, col Busó, mirate a porre fine all’inverno ed a “richiamare” la primavera.
Lo sapevi che…
Il termine falla deriva dal Latino “facula“, fiaccola, per poi divenire, al plurale, falles a Valencia e fallas nel resto della Spagna.
Una tradizione piuttosto particolare vuole che i partecipanti lancino petardi, mentre le bande musicali intrattengono il pubblico: usanza originale o controsenso?
Bando alle ciance, ecco qualche immagine dei ninots, così come puoi ammirarli nel tuo prossimo viaggio a Valencia!
I Ninots di Valencia
Sport, politica, arte, spettacolo: Las Fallas di Valencia è un evento a 360°, che abbraccia le tematiche più disparate, richiamando l’attenzione di un vasto pubblico. Non solo spagnoli, dunque, e non solo satira, distribuendo sorrisi ai curiosi di ogni generazione.
…e per finire, ecco un bel video, che spiega meglio di tante parole, l’avvenimento spagnolo tra i più attesi dell’anno:
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Sei mai stato a Valencia per Las Fallas? Hai in programma un viaggio per l’edizione 2012?
Foto: calafellvalo, villacampa, poastro, the sky lit up, Marc Sardon / Flickr cc.
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