La prestigiosa rivista britannica ha analizzato la qualità della vita di più di un centinaio di metropoli nel mondo, stilando la classifica delle più vivibili del 2016. Scopriamo insieme le migliori dieci.
L‘Economist Intelligence Unit’s Global Liveability Ranking si basa sullo studio 140 metropoli in tutto il mondo, analizzate secondo vari criteri, quali sicurezza, sanità, cultura, ambiente, welfare. educazione, infrastrutture.
La classifica non si discosta molto da altri ranking sulla qualità della vita, presentando sul podio le “solite note”; insomma se vorrete trascorrere un city break nelle metropoli più vivibili al mondo, anche quest’anno dovrete volare a Melbourne, Vienna o Vancouver.
Una classifica anglocentrica
L’analisi dell’Economist tradisce semmai un’impronta eccessivamente anglocentrica: nelle prime dieci posizioni non sono presenti città inglesi, ma troviamo ben 7 città del Commonwealth britannico ( 3 canadesi, 3 australiane e 1 neozelandese che si aggiungono alla tedesca Amburgo e alle capitali austriaca e finlandese).
Ad eccezione delle 3 città europee, si tratta nella maggior parte dei casi di bellissime metropoli, simili nel loro moderno profilo urbanistico, circondate da una natura ancora incontaminata, note da tempo per la loro qualità della vita e certamente destinazioni ricche di fascino, ma con poca storia alle spalle e che difficilmente ritroveremmo in un’ipotetica classifica sulle città più divertenti ed eccitanti del pianeta.
Le esclusioni eccellenti
Come spesso capita in questo tipo di classifiche, le assenze eccellenti riguardano le metropoli più importanti e le grandi capitali.
Città come New York, Buenos Aires, Rio de Janeiro nelle Americhe; Parigi, Roma, Londra in Europa; Tokyo, Pechino o Shanghai in Asia sono i principali centri politici, economici e culturali dei rispettivi Paesi e fra le destinazioni più amate dal turismo mondiale, ma vittime del loro stesso successo, che va a detrimento della qualità della vita offerta: il loro sviluppo infatti ha aumentato i problemi di congestionamento dei trasporti e della viabilità, l’inquinamento, il tasso di criminalità, oltre ai nuovi rischi legati al terrorismo.
Per motivi simili risultano escluse dalle prime posizioni pure le città mediterranee e del Sud del mondo, ulteriore conferma del marcato punto di vista anglosassone dello studio dell’Economist.
La Top 10 dell’Economist
1. Melbourne ( Australia)
2. Vienna ( Austria)
3. Vancouver ( Canada)
4. Toronto ( Canada)
5. Adelaide ( Australia)
6. Calgary ( Canada)
7. Perth ( Australia)
8. Auckland ( Nuova Zelanda)
9. Helsinki ( Finlandia)
10. Amburgo ( Germania)