Gli effetti del vulcano Eyjafjallajokull iniziano a valicare i confini dello spettacolo naturale e dei voli cancellati. Giunta l’ora di prendersi le proprie responsabilità, tutti guardano nel lato opposto alla ricerca di potenziali colpevoli, quasi a voler evitare le conseguenze economiche di un incidente naturale.
Iniziano a farsi sentire le voci critiche del settore privato sulla gestione dell’accaduto, facenti leva soprattutto sulla dubbia utilità della chiusura dello spazio aereo, quasi a voler trovare un capro espiatorio per gli sviluppi di una vicenda imprevedibile. Di chi sono, dunque, le responsabilità?
Secondo l’attuale regolamento del trasporto aereo, le compagnie devono rimborsare le spese sostenute dai passeggeri per un servizio non ottenuto, includendo i costi del pernottamento in albergo, la remunerazione al chilometro e via dicendo. La vicenda si complica per opera dell’impatto mediatico: ogni passeggero è cosciente che può inoltrare un reclamo, diritto che generalmente le compagnie non pubblicizzano più di tanto.
Come naturale conseguenza, si alzano cori dal settore privato inneggianti alla riapertura degli spazi aerei, cui si aggiungono le voci dei passeggeri che reclamano per una vacanza rovinata o la trasferta di lavoro da rimandare. Ciò che pare quantomeno strano è che nei primi giorni nessuno aveva pensato minimamente alla protesta, in quanto le misure adottate sembravano necessarie. Oggi le imprese guardano al Centro di Consulenza sulla Cenere Vulcanica (VAAC) con un certo rancore, come se avesse commesso un furto.
Per quanto tali imprese abbiano risentito di un calo sui mercati azionari, la realtà è alquanto diversa: gli interessi del VAAC non sono di natura economica, trattasi di un organismo indipendente che informa l’opinione pubblica sulla miglior strategia da attuare, preservando la sicurezza dei viaggiatori, delle varie imprese coinvolte ed i propri lavoratori. Cosa sarebbe accaduto se un’ipotetica riapertura degli spazi aerei avesse causato un incidente aereo? Chi sarebbe stato responsabile in tal caso? La realtà è che la situazione è complessa e le voci contrastanti: ognuno ha una idea propria sull’accaduto e, dal canto loro, le compagnie hanno iniziato a farsi sentire quando hanno dovuto mettere mano al portafogli, inviperite dal potere dell’informazione. Alcuni vettori hanno tentato una speculazione pubblicitaria, avvisando i propri passeggeri che si erano visti cancellare il volo, che potevano godere di enormi privilegi, quali la prenotazione gratuita di un altro volo con medesima destinazione o una camera d’albergo pagata per una notte: trattasi in verità di un vincolo legale cui tutte le compagnie aeree devono attenersi, nulla di regalato, dunque.
Tutti i passeggeri di voli cancellati, sono pertanto invitati ad informarsi e dirigersi agli uffici della compagnia aerea in modo da far valere i propri diritti. Se il biglietto è stato comprato per mezzo di un’agenzia di viaggi, ebbene, quest’ultima non è responsabile per il risarcimento, tuttavia ha l’obbligo d’informarti sul da farsi in situazioni di questo genere.
Con l’imminente riapertura degli spazi aerei, per pianificare i tuoi viaggi, affidati a liligo.com, il miglior alleato dei viaggiatori, qualunque sia la situazione negli aeroporti.
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