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Il Magazine del viaggiatore
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Una normale vacanza di fine dicembre. Normale si fa per dire: la grande mela, meta di viaggio da sogno. O da incubo, dipende dai punti di vista. Chiedere, per credere, ai protagonisti dell’odissea italo-americana, sullo sfondo di voli cancellati, maltempo e nervi a fior di pelle. E qualcuno minaccia la Class Action.

New York d’inverno: bella, romantica, agognata. Il ritorno a casa è sempre un trauma, stavolta a ragion veduta. Ne sanno qualcosa i turisti italiani che, di ritorno dagli Stati Uniti, hanno vissuto un’autentica epopea: i più piccoli, magari, si saranno divertiti. I più grandi proprio no.

Ma cos’è successo?

Delta – cancellazioni e ritardi

È successo che il maltempo ha giocato un brutto tiro alla città, proprio nel periodo natalizio, con conseguente (pesante) contraccolpo al trasporto aereo. A farci le spese (come al solito) sono stati i tanti viaggiatori di passaggio per i principali aeroporti statunitensi, specie il JFK di New York, importante snodo dei collegamenti internazionali. Una serie di sfortunati eventi (no, Lemony Snicket non c’entra nulla) si è imbattuta, funesta, su un manipolo di viaggiatori italiani, costretti ad una tre giorni di vacanze extra. C’è da giurarci, che ne avrebbero fatto volentieri a meno.

Odissea all’italiana

Dormire in aeroporto: per scelta o per forza, un’esperienza comune a molti

Prima un volo diretto a New York e dirottato ad Atlanta, poi non una, ma due guasti al velivolo, che hanno aggravato una situazione già di per sé tesa. E non finisce qui: una bufera di ghiaccio e neve, con conseguente cancellazione di circa 7000 voli, bagagli smarriti ed alberghi da pagare a proprie spese. In questi casi, c’è da trovare un capro espiatorio. Detto, fatto: Delta Airlines.

 

Un passeggero non ci sta ed esce allo scoperto, denunciando quando accaduto in quelle 72 ore di tormento, facendosi portavoce della rabbia dei turisti nostrani. Non solo problemi coi voli, ma anche maleducazione ed assenza totale di assistenza, passeggeri come pecore senza pastore, lasciati al proprio destino. E siccome non c’è limite al peggio, a protesta in atto, si sono fatti finalmente vivi gli addetti della compagnia aerea. Vivi, sì, ma per intimare i viaggiatori a smetterla, dietro minaccia di richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Inutile i tentativi di telefonare al servizio clienti della compagnia americana: a rispondere c’è solo un messaggio registrato. Di qui il via all’ultima idea.

La Class Action contro Delta

L’unione fa la forza. Questo quanto avranno pensato i turisti uniti nella sventura, che hanno pensato bene di raccogliere le firme e vagliare la possibilità d’intraprendere una class action contro la compagnia aerea americana. Codacons, intanto, dà il suo placet a questa azione collettiva, mettendo i propri mezzi a disposizione dei malcapitati, con tanto di avvocati americani. L’ultimo atto deve ancora andare in scena, si attendono aggiornamenti.

Foto di: philTizzani, ashleynibloc, dougww. Da: Flickr.

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