Lo sciopero di martedì scorso proclamato dalla Cgil ha colpito in maniera significativa il settore dei trasporti: migliaia di passeggeri hanno dovuto rinunciare al proprio viaggio o quanto meno posticiparlo. La conseguente polemica, circa il diritto allo sciopero, pare aver valicato i confini nazionali, con la Ryanair che si dice pronta a difendere i propri diritti.
Il fatto
Martedì 06 settembre è stata una giornata da dimenticare per i viaggiatori. Treni, autobus, traghetti ed aerei hanno fatto registrare cancellazioni a raffica, con orari e tempistiche differenti da città a città. Lo sciopero indetto dalla Cgil, in nome della tutela dei diritti, ha avuto un seguito notevole, per un settembre che si annuncia rovente.
Già, perché giovedì 15 sarà un’altra giornata nera per i trasporti, con gli assistenti di volo della Meridiana Fly che incroceranno le braccia per 4 ore (dalle 10 alle 14). Nella stessa giornata si fermeranno anche i vigili del fuoco – personale aeroportuale compreso – e dipendenti Trenitalia che aderiscono all’Orsa Ferrovie. Altri scioperi previsti in data 17 e 26.
La polemica
I lavoratori scioperano, le attività si bloccano e qualcuno inevitabilmente ci perde. Tra i ritardi mostruosi e la pioggia di cancellazioni, anche il settore del trasporto aereo ha vissuto un martedì nero: le stime parlano di migliaia di passeggeri a terra e numerosi voli non operati.
Lo scorso 6 settembre la compagnia irlandese Ryanair ha bloccato le proprie attività da e per l’Italia . Ma non è finita qui. Quella che poteva sembrare una mossa preventiva ha poi avuto un seguito presso l’Unione Europea ed il governo italiano, presso i quali il vettore leader del settore low cost ha chiesto formalmente la revoca del diritto allo sciopero per i lavoratori del settore aereo.
Com’era facilmente intuibile, l’accaduto ha scatenato le proteste dei sindacati, che contestano alla compagnia a basso costo una scarsa considerazione dei diritti dei lavoratori. La polemica prosegue, sconfinando su altre tematiche calde che coinvolgono Ryanair, come la mancata applicazione delle leggi fiscali italiane, sui voli operati da e per il nostro paese.
Il gioco tra le parti avrà un seguito, c’è da scommetterci, per un autunno che si profila più caldo del previsto.
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