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È questa la disavventura capitata ad una donna italiana, su un volo Ryanair Parigi – Roma: sul volo di ritorno a casa le è stato infatti richiesto di pagare un sovrapprezzo. Le ragioni? Il suo peso, evidentemente oltre i limiti consentiti. Già, ma dov’è scritto? La voce non appare nelle condizioni generali del contratto…

Il fatto

Rita Calzona, viaggiatrice italiana di ritorno a casa dal suo viaggio a Parigi è stata vittima di una disavventura all’aeroporto di Beauvais. La donna si è vista negare l’imbarco dal personale, in quanto i suoi 120kg imponevano il pagamento di una sovrattassa. È accaduto il 20 settembre scorso e ora Rita annuncia battaglia alla compagnia aerea irlandese.

Ad irritare la donna è stato soprattutto il modo in cui è stata trattata dal personale Ryanair: questi infatti hanno comunicato alla passeggera la necessità di corrispondere un sovrapprezzo al momento dell’imbarco, in pubblico, causando l’ilarità generale. Ed è così che Rita si è vista costretta a sborsare ulteriori €150, acquistando di fatto un secondo biglietto aereo ed avendo così diritto ad un secondo posto a sedere. Accomodatasi in cabina, ha viaggiato per tutto il tempo isolata: dei tre posti nella sua fila, infatti, 2 erano occupati da lei ed il terzo era vuoto.

Danni morali

Rita è una furia, promette battaglia alla compagnia: ha già provveduto a contattare uno studio legale, comunicando la volontà di trascinare la vicenda in tribunale. Queste le sue parole:

Viaggio spesso ed una cosa del genere non mi era mai accaduta. Non è bello essere al centro dell’attenzione, provocando l’ilarità altrui. Se si tratta di una regola della compagnia, capisco, ma non mi risulta che una cosa del genere sia indicato chiaramente nelle condizioni generali del contratto. Succede negli Stati Uniti, ma una legge del genere in Europa non l’ho mai vista.

Gli avvocati non hanno dubbi nel dichiarare che la donna otterrà il risarcimento di quanto corrisposto al momento dell’imbarco, in quanto ha acquistato un biglietto online dove non era menzionata alcuna sovrattassa. E non finisce qui: i legali della donna dichiarano che chiederanno il risarcimento dei danni morali. Più che plausibile, dopo quello che ha dovuto passare la sventurata Rita.

Ti è mai capitato di dover corrispondere una tassa imprevista al momento dell’imbarco?

Foto: schreiblockade, Michell Zappa / Flickr cc.

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