Oggi il Magazine del Viaggiatore vi porta in giro per la Sicilia orientale, alla scoperta della magica e seducente Taormina e dei suoi dintorni on the road.
Nell’immaginario collettivo, Taormina è una meta ambitissima. Tappa del Grand Tour già nel XVII secolo, da sempre Taormina è tra le destinazioni preferite di scrittori, artisti ed illustri viaggiatori. Oggi è affollata da turisti e da VIP che ne amano l’atmosfera e tutto ciò che offre, soprattutto in estate.
Non esiste persona che non stia lì a fantasticare sulla meravigliosa vista che si gode dal Teatro greco-romano. Dalla costa ionica e calabra fino ad un panorama strepitoso sull’Etna, resterete estasiati ed otterrete uno degli scatti più belli possibili. Tuffarvi nelle sue acque cristalline, sotto un sole caldo, vi farà credere di essere in un “lembo di Paradiso sulla terra”. Così Goethe scrisse nel suo “Viaggio in Italia”: si innamorò di Palermo, della Sicilia intera, ed in particolare proprio di Taormina. Non potrebbe esserci miglior sponsor a sostegno di una terra unica e di una cittadina che si può considerare una rara e preziosa perla.

Passeggiare per le sue vie medievali, costellate di trattorie e ristorantini dove regna la cucina tradizionale siciliana, potrebbe non rimanere più soltanto un sogno. D’altronde Taormina è facilmente accessibile e adesso vi sveleremo come raggiungerla, cosa non bisogna perdersi nel suo centro e nei suoi meravigliosi dintorni da esplorare on the road.
Come arrivare a Taormina
Taormina si trova in provincia di Messina, ma è servita dall’Aeroporto Fontanarossa di Catania. I voli low cost per Catania da tutta Italia sono operati da Ryanair, Vueling, Easyjet, Meridiana, Alitalia e Blue Air. Soltanto 67 km e circa 60 minuti di viaggio in auto separano l’aeroporto dalla cittadina, 90 minuti se sceglierete il bus della Interbus. Al costo di €8.20, scenderete a circa 400 metri dal centro storico di Taormina, accessibile da Porta Messina. La migliore alternativa è sicuramente il noleggio auto presso l’Aeroporto di Catania, così da tenervi pronti al vostro tour dei dintorni.
Una passeggiata immersi nella storia
Taormina si distende dolcemente sul Monte Tauro, a circa 200 metri s.l.m., e si affaccia sul Mar Ionio. Si accede alla città da Porta Messina sul lato nord e da Porta Catania sul lato sud, che delimitano il corso principale della cittadina, Corso Umberto I.
Porta Catania, così chiamata perché guarda verso la città etnea, fu costruita nel 1440 dagli Aragonesi ed era detta anche “Porta del Tocco”. Il Tocco anticamente corrispondeva alle ore 13:00, ovvero l’ora in cui si tenevano le adunanze nella vicina piazzetta in epoca normanna. Porta Messina è nota anche come Porta Ferdinandea, perché fu proprio Ferdinando IV di Borbone ad inaugurarla nel 1808, come riporta la lapide sulla porta.

Tra i due accessi, si trova a circa metà del corso la cosiddetta Torre dell’Orologio o Porta di Mezzo, costruita nel XII secolo e riedificata nel 1679, quando fu aggiunto l’Orologio.
La Porta dà direttamente su Piazza IX Aprile, luogo d’incontro d’eccellenza per tutti i taorminesi, ma anche per chi è solo di passaggio. È una terrazza panoramica costellata di caffè, gastronomie ed artisti di strada, che incanta per la vista mozzafiato su tutto il golfo e sul “Mongibeddu”, nomignolo che testimonia l’affetto dei siciliani per l’Etna.
A destare interesse sono anche i due edifici religiosi che si affacciano sulla piazza, la Chiesa di San Giuseppe e l’ex Chiesa gotica di Sant’Agostino. La prima, è uno splendido esempio del Barocco siciliano che in facciata alterna marmi di Taormina e pietra di Siracusa. Attualmente è chiusa per restauri. L’ex Chiesa di Sant’Agostino invece oggi è la biblioteca comunale di Taormina.
Il nome della piazza cela una curiosità. Il 9 Aprile 1860 si sparse la voce che Garibaldi era sbarcato a Marsala quel giorno, per iniziare la famosa spedizione liberando la Sicilia. Il fatto, però, avvenne realmente l’11 Maggio. Nonostante la notizia si rivelò falsa, i taorminesi vollero comunque celebrare la gioia di quel giorno, intitolando la piazza a quella data.

La piazza si apre direttamente su Corso Umberto I, la passeggiata principale di Taormina, costantemente affollata da visitatori. Ciondolate da una boutique ad un negozio di artigianato o souvenir, perdetevi nelle innumerevoli viuzze laterali oppure gustate un bel caffè ammirando le architetture. Ristorantini ed osterie vi attireranno come le Sirene nell’Odissea. Lasciatevi tentare ogni volta che potete ed esplorate soprattutto le viuzze per evitare i sentieri più battuti. Ne vale davvero la pena!

I palazzi e i luoghi di culto a Taormina
Ritorniamo verso Porta Catania per ammirare una vera meraviglia: il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano. Inglobato nella cinta muraria medievale, questo capolavoro del ‘300 è un perfetto mix dell’arabo- normanno con il gotico siciliano. Rassomiglia quasi ad una fortezza normanna, resa più leggera dalle deliziose bifore e dal fregio arabeggiante. Originariamente di proprietà della famiglia di origine spagnola dei De Spuches, Duchi di Santo Stefano di Briga, fu in seguito acquisito dal Comune di Taormina, che qui istituì la Fondazione Mazzullo. Un’esposizione permanente dedicata allo scultore locale Giuseppe Mazzullo si snoda all’interno delle sale, così come nell’incantevole giardino.
Proseguendo su Corso Umberto, si apre un’altra incantevole piazza su cui domina il Duomo di Taormina, edificato nel 1400 e dedicato a San Nicola di Bari. All’interno è semplicissimo, ma ospita opere di grande pregio come il Polittico Cinquecentesco di Antonello De Saliba. Ancora una volta, esternamente l’aspetto da fortezza è alleggerito dal portale e dal rosone rinascimentale sulla facciata.
Contribuisce ulteriormente alla causa anche la fontana barocca posta al centro della piazza, nota come “Quattro fontane”, per le quattro colonnine poste ai lati della vasca centrale. In cima, si trova il simbolo di Taormina, la Centaura incoronata che nella mano destra regge lo scettro ed in quella sinistra il globo.

Giungiamo alla fine di Corso Umberto: qui si apre una piccola piazzetta, Largo Santa Caterina, dove si affaccia proprio la Chiesa di Santa Caterina. Altro esempio barocco in città, fu costruita nel 1600 sui resti dell’Odeon, piccolo teatro romano, di cui alcune rovine sono ancora visibili alle sue spalle. L’intera piazza, in realtà era stata precedentemente sede dell’agorà di Tauromenium e del Foro romano. Qui la vera star è Palazzo Corvaja, costruito nell’XI secolo proprio sui resti del Foro. Il nucleo centrale è costituito da una torre realizzata sotto la dominazione araba, abbellita da bifore con archi acuti e capitelli corinzi. Tra il XIII ed il XV secolo furono aggiunti gli altri ambienti. Il Palazzo ospitò le riunioni del Parlamento siciliano nel 1400, per poi passare in mano alla famiglia Corvaja, che qui abitò fino al 1945. Oggi al pianoterra si trova un Ufficio di informazioni turistiche, mentre al primo piano ha sede il Museo di Arti e Tradizioni Popolari. (Biglietto d’ingresso: €2.60)

I simboli di Taormina
Avete passeggiato su e giù per Corso Umberto. Ad ogni piazza che si apriva o ad ogni vicoletto esplorato non saranno mancate reazioni di incredibile stupore. Avete anche già avuto un assaggio del panorama che si gode dal Monte Tauro.
Tenetevi forte, perché adesso viene il bello. Taormina non finisce qui.
Uno dei suoi luoghi simbolo, facilmente raggiungibile proprio da Largo Santa Caterina attraverso via Di Giovanni, è la Villa Comunale. Una vera e propria oasi di pace piena di specie floreali ed arboree da tutto il mondo, fu voluta come parco privato “all’inglese” da Lady Florence Travelyan Cacciola. La nobildonna scozzese aveva sposato l’allora sindaco di Taormina e si stabilì in città nel 1884. Da appassionata ornitologa quale era, fece sparpagliare per la Villa dei bizzarri quanto incantevoli edifici per avvistare gli uccelli, noti come “follie Vittoriane”.

Godetevi il panorama dalla villa. E poi proseguite per il Teatro Greco-Romano (III a.C.), che non ha bisogno di essere decantato. Basterà dirvi che è il secondo per dimensioni in Sicilia dopo quello di Siracusa, ma che per posizione e veduta è assolutamente imbattibile. La cavea è stata realizzata seguendo il naturale pendio della collina, dalla cui cima si può ammirare una vera e propria cartolina. Con le sue 10.000 sedute, nel corso degli anni ha ospitato grandi eventi ed artisti internazionali come Sting, Eddie Vedder, Deep Purple, The Cure e Duran Duran. (Biglietto d’ingresso: €10.00).

La vista sulla baia di Naxos dal Teatro comprende anche uno scorcio su un altro luogo iconico: l’Isola Bella. Unita alla terraferma da un lembo di terra visibile soltanto in caso di bassa marea, è riserva naturale dal 1998 per la sua rigogliosa natura. Visitabile grazie a scalinate e camminamenti, si può raggiungere a piedi, ma c’è anche un’alternativa più sfiziosa. A Taormina c’è una funicolare che collega il centro storico (l’accesso è su via Pirandello, a 200 metri da Porta Messina) con la spiaggia di Mazzarò, altra location imperdibile, e con l’isolotto, al costo di €6.00 a/r.

Dintorni
I dintorni di Taormina offrono una varietà incredibile. Noi abbiamo scelto di proporvi un mix di natura e piccoli borghi che vi regaleranno suggestioni e pace interiore.
Dopo un bagno di sole nelle spiagge di Giardini Naxos, Letojanni e Sant’Alessio Siculo – vi prego, non perdetene neanche una!- potete partire alla volta dei borghi del messinese.

Iniziamo con Castelmola, la meta più prossima, ad appena 7 km da Taormina. Dichiarata uno dei “borghi più belli d’Italia”, se ne sta lì sospesa nel tempo, immersa nella macchia mediterranea a 500 metri s.l.m. Un tempo probabilmente costituiva la vera acropoli di Taormina, tanto che le loro vicende sono strettamente connesse. Imperdibile il Belvedere, ovvero Piazza Sant’Antonio, con la sua pavimentazione in pietra bianca e lavica. La vista è bella come quella che si gode da Taormina, con il vantaggio che ammirerete anche la stessa Taormina dall’alto. Girate per le sue viuzze, tra una chiesetta ed un bar dove potrete gustare il tipico vino alla mandorla. Uno dei luoghi più celebri dove provarlo è il Bar Turrisi, con i suoi simboli fallici sparsi ovunque. Prendete posto nella terrazza panoramica e respirate a pieni polmoni.

Un altro luogo incantevole a circa 20 km da Taormina è Savoca. Inserito a ragion veduta nel circuito dei borghi più belli d’Italia, conserva quel fascino tipico dei villaggi medievali. Non mancano anche testimonianze di epoca rinascimentale e barocca. Arroccato su un colle a 300 metri s.l.m., merita una visita per la Chiesa di San Nicolò ed il Bar Vitelli, celebri perché set di diversi film, ma anche per il Convento dei Cappuccini e per i resti dell’antico quartiere ebraico.

A circa 20 km da Taormina, vi ritroverete immersi nella natura. Vivete la vostra avventura nella Valle del Fiume Alcantara, dove le sue famosissime Gole saranno le protagoniste di una splendida giornata. Il canyon presenta corridoi di pietra lavica che raggiungono i 25 metri di altezza e fino a 4-5 metri di larghezza. Potrete semplicemente fare un tuffo, scegliere un tour in bici o con lo shuttle bus elettrico. Non mancano anche un’area picnic ed un ristorante-pizzeria. Piccola segnalazione: tenetevi pronti, l’acqua è gelida!

Spostiamoci infine verso il vulcano attivo più alto d’Europa, l’Etna, con i suoi 3.350 metri a soli 60 km da Taormina. Lo stratovulcano di natura effusiva è uno dei pochi attivi al mondo facilmente accessibile. Nel corso dei secoli ha minacciato più volte con le sue eruzioni le popolazioni che abitano nei numerosi villaggi sviluppatisi alle sue pendici. Ciononostante, è considerato una sorta di protettore dell’intera città di Catania, e per questo dai suoi abitanti è chiamato “Grande Mamma”. Val la pena un’escursione con le guide vulcanologiche, che vi porteranno fino a quota 2900 metri, dove si trovano i crateri sommitali visitabili. Si possono scegliere trekking ed escursioni in 4×4.

Non va sottovalutata neanche la Ferrovia Circumetnea, che, partendo da Catania Porto, termina a Riposto, creando un anello che passa per diversi villaggi pedemontani. Potrete fermarvi a Randazzo, Giarre, oppure ancora a Bronte per degustare i suoi pistacchi verdi DOP.

Ricapitoliamo: architetture e archeologia, paesaggi e panorami mozzafiato, eccellente gastronomia, meravigliose spiagge, vulcani, canyon e borghi medievali. Desiderate ancora qualcosa? Probabilmente soltanto prenotare la vostra vacanza!