Nella prima parte, abbiamo analizzato quelli che sono i tratti generali dello stato: il suo passato, il suo quotidiano ed il suo imperterrito sguardo al futuro. Ma cosa c’è da dire su Sarajevo, animo rappresentativo di una nazione? I suoi palpiti ti accompagnano in un viaggio alla scoperta di una terra che difficilmente dimenticherai. Pronto a partire?
I palpiti di Sarajevo
La capitale bosniaca, attraente e piena di vita, mostra al mondo il suo volto più amabile. Impregnata di storia ed afflitta per anni da susseguenti sofferenze, come l’araba fenice, rinasce oggi dalle sue ceneri.
La storia ci mostra due capitali differenti: quella del recente passato, martoriata dalle sanguinose battaglie e la ben più remota città al centro dei commerci e delle glorie dei tanti popoli che si sono succeduti nel tempo. Facce della stessa medaglia, elementi complementari dell’odierna Sarajevo.
La storia antica
- La città vecchia. Un angolo che ci riporta, di colpo, alla pace del mondo arabo, con l’invito alla preghiera. Le sue strade lastricate, i tratti orientali e le moschee, ci riportano inevitabilmente lontano dai Balcani, senza poi parlare dal gioco complesso e poliedrico creato dalla presenza di sinagoghe e chiese ortodosse. Da visitare con la dovuta calma.
-
Il Ponte Latino. Fu proprio qui, che si consumò l’assassinio dell’arciduca austriaco Francesco Giuseppe, esponente dell’impero austro-ungarico, la goccia che fece traboccare il vaso geo-politico mondiale e che scatenò la Prima Guerra Mondiale.
- Morica Han. Edificio di epoca ottomana, ospita oggi l’hotel Sarajevo Inn. All’interno del ristorante è possibile ammirare le stampe del Rubalyat di Omar Khayyam.
- Il Vijecnica. Si tratta dell’imponente municipio cittadino,
situato a pochi passi dal fiume.
Chi ha visitato Sarajevo sa che i luoghi qui descritti rappresentano soltanto una piccola parte delle meraviglie che la città, nasconde, autentiche perle da scoprire lungo le nostre passeggiate a piedi per le belle strade del centro storico.
Storia recente
- Sniper Alley. In lingua originale “Snajperska aleja“, in Italiano suonerebbe come “Viale dei Cecchini”. Altro non è che il soprannome dato alla Bulevar Mese Selimovica, che si trova in pieno centro ed a suo tempo, fu occupata dai cecchini serbi, tramutandosi in un luogo piuttosto pericoloso.
-
Rose di Sarajevo. Là, dove arrivano i colpi dei mortai a creare spargimenti di sangue, gli abitanti di Sarajevo creano autentici luoghi della memoria, spargendo una particolare resina rossa sulle chiazze di sangue. Per non dimenticare.
- Il Tunnel di Sarajevo. Rifugio per tante persone durante il periodo d’Embargo. Fu reso agibile in soli 6 mesi e collega i quartieri di Butmir e Dobrinja all’aeroporto. Divenne l’unico accesso alla città durante il periodo d’assedio. Da qui fu possibile smistare in città i beni
di prima necessità e non solo
(chi ha detto armi?). Ad
oggi è possibile attuare 20
degli 800 metri originali.
Curiosità. Non esiste una sola Sarajevo, bensì due. Già, perché oltre alla capitale bosniaca, esiste la “Sarajevo Orientale” (Istocno Sarajevo), della vicina Repubblica Serba di Bosnia-Erzegovina, con capitale Banja Luka.
>> Offerte voli Sarajevo
>> Hotel economici Sarajevo
“Terra incognita” è una rubrica di liligo.com. Trovi altri interessanti articoli su: Bosnia ed Erzegovina, Belgrado, Albania, Skopje, Grecia.
Foto: Mercato.