Tanto i ministri degli interni dell’Unione Europea, quanto i rappresentanti degli USA, sono giunti ad un accordo riguardo alla delicata questione sull trattamento dei dati personali dei passeggeri. Pare ci saranno finalmente garanzie sulla privacy dei cittadini europei: i dati saranno resi anonimi dopo 6 mesi a decorrere dall’acquisizione degli stessi.
Una questione controversa, una richiesta che va nella direzione diametralmente opposta al diritto alla privacy, quella degli USA, che premono per l’acquisizione dei dati personali dei passeggeri. Chi la spunterà? Ed intanto, sembra che le parti in causa siano giunte ad un accordo.
Richieste accese, quelle del paese dell’America Settentrionale, un muro contro muro con l’Unione Europea, la quale ha chiesto fortemente la protezione dei dati dei suoi cittadini, in nome della privacy. Sulle basi del nuovo accordo, il territorio UE fornirà garanzie giuridiche tanto per i viaggiatori, quanto per le compagnie aeree, nonostante lo scambio d’informazioni, ponendo in evidenza i casi specifici in cui i dati personali verranno utilizzati.
Il nuovo accordo, rispetto a quello varato nel 2007, mira a fornire un quadro legale più severo circa l’uso delle informazioni personali.
I dati forniti
I dati da fornire ai sensi del nuovo accordo sono questi:
- Data del viaggio
- Itinerario
- Numerazione del posto a sedere
- Informazioni sui bagagli
Il nuovo accordo prevede inoltre che le autorità statunitensi non abbiano accesso diretto alle informazioni: sarà la compagnia aerea a fornire i dati sui propri passeggeri, una misura questa, che dovrebbe contribuire a prevenire gli abusi.
Allo stesso modo, negli Stati Uniti, le autorità statali non potranno prendere provvedimenti autonomi nei confronti dei passeggeri, come nei casi di imbarco unilateralmente negato.
Cosa ne pensi di queste nuove misure? Utili? Necessarie? Fai sentire al tua voce?
Foto: sxc.hu
Ciao Antonio,
A mio avviso sono utili per la sicurezza del passeggero.
ciao
Fabio