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La festa dei Tinku è una delle più curiose dell’America Latina. Si celebra il 3 e 4 maggio a Macha, una piccola località situata nell’altopiano boliviano, a metà strada tra Potosì ed Oruro. Centinaia di indigeni Quechua giungono qui per ringraziare Pachamama, la madre terra. Come? Al grido della lotta, simbolo di ringraziamento e rito di buon auspicio per l’anno in corso.


La tradizione

La festa dei Tinku, dalla parola T’inkuy, “incontro”, è di certo una delle celebrazioni più curiose dell’America Latina. Gli indigeni giungono a Macha, dove si raccolgono e consumano chicha, una bevanda alcolica tipica della zona ed iniziano a… lottare. Sì, una lotta saguinosa, poiché il sangue simboleggia salute e vendemmia abbondante.

Negli ultimi anni le autorità locali hanno optato per il dispiego di forze, giacché nelle recenti edizioni si sono registrati feriti gravi ed in alcuni casi decessi. Proprio per questo motivo, i gruppi culturali della zona si sono mobilitati in modo da modificare la tradizione da lotta a danza folklorica, smorzando così i toni di una festività che continua a mantenere toni bellicosi.

I turisti sono rispettati ed – ovviamente – non attaccati dagli indigeni: qualora però il turista decida di prendere parte alla lotta, gli indigeni lo considereranno uno di loro e non ci saranno sconti. La festa in sé è molto bella e caratteristica: si raccomanda, ad ogni modo, una buona dose di attenzione, giacché sono in molti a parteciparvi da ubriachi.

Il rituale si sviluppa come segue: uomini, donne e bambini, senza alcuna distinzione, si colpiscono a vicenda. Regola vuole che i combattimenti siano 1 contro 1, ma come abbiamo già avuto modo di segnalare, il consumo eccessivo di alcol provoca spesso il degenerare dei “festeggiamenti” ed in qualche caso si sono registrati decessi francamente evitabili.

Non solo lotta: il rituale T’inku prevede anche danze e musiche locali. Le comunità provenienti dalle zone più disparate dell’altopiano fanno il loro trionfale ingresso ballando e suonando al ritmo di “Jula-Jula“. I combattenti, conosciuti come “Warakkaku” o “Makhanaku“, giungono abbigliati nell’assetto da guerra tradizionale, che include scudi e protezioni per le mani, in modo da resistere meglio ai colpi degli avversari.

Di certo è curioso vedere due sconosciuti che si prendono a bastonate fino a sanguinare, per poi abbracciarsi e bere come se fossero amici da una vita…

I turisti hanno la possibilità di concedersi un assaggio della gastronomia locale, spesso e volentieri a base di carne di lama, animale tipico dell’altipiano a metà tra Bolivia, Cile e Perù. E poi il mais e la già menzionata chicha: buon appetito!

Coloratissima danza Tinku
Coloratissima danza Tinku

Come giungervi

Tre le migliori opzioni di viaggio a disposizione:

  • Il Tinku ha luogo in una piccola cittadina, Macha, il 3 e 4 maggio di ogni anno. Non solo Macha: Ocurì, Pocoata e Chayanta, a Nord di Potosì. Per giungere in questa zona è necessario trovare un volo per La Paz, da cui partono autobus in direzione di Oruro. Giunti ad Oruro, abbondano i trasporti pubblici su strada diretti a Macha.
  • Ad ogni modo, non mancano le alternative: puoi volare fino a La Paz, per poi spostarti in autobus in direzione di Potosì. Qui puoi visitare le vecchie miniere d’oro ed il Salar de Uyuni, un enorme deserto di sale, la più grande distesa salata al mondo. Non mancano poi le agenzie locali che, per pochi soldi, si offriranno di accompagnarvi nei punti più caratteristici dell’altopiano boliviano.
  • Giro turistico? Ci si giunge attraverso il Cile: un volo per Calama tanto per iniziare. Da qui ogni sabato un treno ricorre l’altopiano. Attenzione: non si tratta di una passeggiata, ma i più avventurosi si lanceranno in quest’ultima opzione di viaggio, in quanto la più valida dal punto di vista culturale. Si viaggia di borgo in borgo, offrendo un’esperienza di viaggio unica e verosimile. Il treno si ferma ad Uyuni: da qui si giunge a Macha in autobus.

Interessato a questa festa? Il tuo viaggio inizia qui:

Foto di: Panconpapa. Da: Flickr CC.

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