L’Unesco ha annunciato nei giorni scorsi 27 nuovi siti patrimonio dell’umanità, tra cui 3 nuovi siti itialiani che confermano l’Italia primo Paese al mondo per siti protetti e riconosciuti dall’Unesco.
Dei nuovi 27 siti patrimonio dell’Umanità annunciati dal Comitato dell’Unesco riunitosi a Bonn qualche giorno fa, 24 sono siti culturali, 2 naturali ed uno misto.
L’Italia e il percorso arabo-normanno di Palermo
I tre nuovi siti italiani dell’Unesco sono costituiti dal percorso arabo-normanno, che comprende i tesori artistici e monumentali di Palermo, la Cattedrale di Monreale e la Cattedrale di Cefalù.

Con i nuovi siti siciliani l’Italia si conferma il primo Paese al mondo per numero ( 51) di siti riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità.
Gli altri siti culturali nel mondo
La lista dell’Unesco presenta una grande varetà e tante tipologie di siti: si va da quelli più “moderni” come il ponte sul fiume Forth in Scozia o i distretti Speicherstadt e Kontorthaus di Amburgo, ad importanti siti archeologici come quello di iraniano di Susa o l’antica città di Efeso in Turchia, passando per altri più originali come il Giardino Botanico di Singapore.


Inoltre, accanto ad alcune conferme, come l’estensione del Cammino di Santiago di Compostela, non mancano alcune clamorose bocciature: si tratta della cancellazione dalla lista dell’Unesco del Santuario dell’Orice in Oman e soprattuto di Dresda, considerata una delle più belle città della Germania, Paese che vede per la prima volta uno dei suoi siti storici rimosso dalla prestigiosa lista.

I 2 nuovi siti naturali
Anche in questo caso si tratta in realtà di conferme e di estensione di siti già riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità. Uno di questi è l’Area Floreale Protetta del Capo, Patrimonio dell’Umanità dal 2004 e tappa imperdibile per i turisti che decidono di volare a Città del Capo.

L’altro sito confermato è il Parco Nazionale Nha-Ke Bang in Vietnam, che vede aumentare del 46% l’area riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.

Il sito misto giamaicano
La Giamaica entra per la prima volta nella lista dell’Unesco con le sue Blue Mountains, non solo per l’incredibile bellezza della loro rigogliosa vegetazione, ma anche per ragioni storiche: le montagne infatti nei secoli passati hanno protetto la popolazione indigena dei Tainos dalla schiavitù e dato rifugio ai Maroons, gli schiavi africani in gufa dai loro schiavisti.

Consultate la lista completa dei nuovi siti dell’Unesco e diteci qual è il vostro preferito!