400 anni di silenzio avevano preceduto il risveglio del vulcano indonesiano che sta causando il panico ed uno stato di massima allerta nell’area interessata. Fino ad oggi, sono stati sgomberati quasi 20 mila anime che popolavano i villaggi circostanti. Se hai programmato un viaggio in Indonesia per i prossimi giorni, è il caso di informarsi adeguatamente sulla situazione locale.
Il recente passato
Neanche qualche mese fa, nella remota Islanda, il vulcano dal nome impronunciabile (o Eyjafjallajökul, che dir si voglia), dava sfoggio delle sue abilità pirotecniche, tenendo in ansia dapprima le autorità locali e, in un secondo momento, i viaggiatori di mezza Europa, colpiti dalla più grande successione di ritardi e cancellazioni riguardanti il traffico aereo, dai tempi in cui ci si spostava a cavallo.
La logica, seppur dolorosa, conseguenza di una situazione divenuta insostenibile, fu la chiusura temporanea degli spazi aerei, con conseguenze devastanti per il settore turistico e per le stesse compagnie aeree. Ora sembrano riemergere dal baratro i fantasmi di un passato non troppo remoto e la paura di una nuova crisi del turismo inizia a farsi strada tra gli incubi degli addetti ai lavori.
La situazione attuale
L’attività del vulcano Sinabung sembra incessante e le eruzioni si susseguono rapidamente: nella giornata di ieri si è registrata un’eruzione che ha dato vita alla formazione di una colonna di fumo alta più di un chilometro, seguita poi da una successiva eruzione, durata diverse ore, che ha contribuito a creare ulteriore scompiglio nei cieli indonesiani.
Il Sinabung si trova sull’isola di Sumatra, è alto circa 2500 metri e si trova in una zona denominata “Cintura di fuoco“, dato l’enorme concentrazione di vulcani attivi, la più significativa (e pericolosa) al mondo.
Ecco di seguito un servizio a riguardo, mandato in onda nella tv italiana:
Il turismo
Se hai prenotato un viaggio per raggiungere l’Indonesia in questi giorni, è consigliabile entrare in contatto con la propria compagnia aerea, nonché d’informarsi sulla situazione della sicurezza pubblica del paese: nel primo caso, si tratta di una misura necessaria, in quanto l’alta nube di fumo sta creando parecchi grattacapi al normale deflusso del traffico aereo; per quanto riguarda la situazione interna, è bene informarsi attraverso gli organi ufficiali. Al seguente link è possibile trovare tutte le informazioni utili al caso: Viaggiare Sicuri.
e in Italia?

Intanto, all’interno dei confini nazionali, desta preoccupazione la situazione dell’Etna, tornato in attività in questi giorni, con la conseguente emissione di cenere vulcanica. L’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha prontamente sedato i timori dei viaggiatori: “L’accaduto, al momento, non sta condizionando in alcun modo la situazione del traffico aereo del vicino Aeroporto di Catania Fontanarossa, né tanto meno gli aerei che sorvolano l’area circostante”.
La situazione resta, in ogni modo, sotto stretto controllo, sia dalla stessa ENAC, sia dall’ENAV, società nazionale per l’assistenza al volo.
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