A rivelarlo sono le stime di Federalberghi, che fotografano la situazione degli italiani in vacanza nell’estate 2010. I dati parlano chiaro: cala il numero dei partenti rispetto a 12 mesi fa, aumenta invece il budget destinato alle vacanze, evidenziando un dato poco confortante: cresce a dismisura il solco che divide ricchi e poveri e, parallelamente, diminuisce il numero d’italiani che possono permettersi una vacanza.
A parlare, ancora una volta, sono i numeri. E la sentenza che salta fuori quest’anno, fa la felicità di alcuni, non di tutti. Aumenta la spesa degli italiani in vacanza, notizia in cui speravano esercenti ed addetti al settore del turismo; cresce il divario tra ricchi e poveri, cosa che sanno bene in molti: dati alla mano, un 3% dei vacanzieri dell’estate scorsa rinuncerà alle ferie per impossibilità economica.
La spesa
Italiani spendaccioni? In parte è vero: un rapido sguardo ai dati e ci accorgiamo che la spesa media dell’italiano in vacanza è salita del 20% rispetto all’anno scorso. Come si spiegano questi dati? Parte dell’incremento è dovuta al numero dei partenti, passati dal 54% del 2009 al 51% di quest’anno, livellando verso l’alto la cifra destinata alle vacanze. Anche il tipo di viaggio scelto incide positivamente sul gruzzoletto che gli italiani riservano per le ferie: aumenta la concorrenza nel settore aereo, si abbassano i prezzi (si stima un calo dell’1% rispetto all’estate scorsa) ed un volo economico permette di mettere da parte qualcosina in più, specie se si raggiungono mete straniere, predilette talvolta per il costo della vita inferiore.
Le sistemazioni predilette

Le tendenze parlano chiaro: il re incontrastato dell’estate 2010 è l’albergo, più di 1 italiano su 3 lo sceglierà per le proprie vacanze, facendo segnare un aumento nelle preferenze di circa il 3% dispetto all’estate scorsa. Poco più di 1 italiano su 7 sceglierà l’appartamento: anche in questo caso si registra un aumento (di circa il 2%). A chiudere il podio degli alloggiamenti prediletti è la casa di proprietà, anche in questo caso con il segno positivo. Con tante sistemazioni in ascesa, a pagarne dazio sono le case di amici e parenti, i residence, i Bed & Breakfast e gli agriturismo.
Quando partire?
Se l’indecisione regna sovrana ed ancora non hai deciso quando partire, evita agosto: scelto da 2 italiani su 3 per le proprie vacanze, si preannuncia un mese rovente, fatto di pienoni e tutto esaurito. Segue luglio, poi via via giugno e settembre.
Aumenti
Attenzione però: un aumento del budget da destinare alle ferie non corrisponde necessariamente ad un maggiore lusso. Si stimano aumenti che investiranno i provetti vacanzieri alle prese con le autostrade (che fanno registrare un +5,5%), la benzina (addirittura +15%) e le ferrovie (+13%). D’altro canto un’oculata politica gestionale, permette agli italiani di risparmiare in albergo.
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