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Noi tutti ci ricordiamo di lui, vero? Il simpatico giornalista kazako inviato negli Stati Uniti per documentare lo stile di vita di questa venerata nazione. Diversi anni sono passati dall’uscita del film “Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan”: i funzionari del paese cominciano a riconoscere gli effetti positivi sul turismo locale.


L’uscita del film non fu certo presa a genio dalle autorità kazake: in particolare, si criticava alla pellicola la rappresentazione della cultura locale, del paese e della sua gente. Basti pensare che è stata intentata una causa contro Borat! Proprio lui, Borat, un personaggio definibile in poche parole: sessista, razzista, omofobo ed antisemita, tanto per cominciare.

“Il Kazakistan è bello, ti piacerà”

Le autorità del Kazakistan hanno reagito molto duramente nei confronti del documentario ironico di Sacha Baron Cohen, vietandone la trasmissione nel paese e citando in giudizio la società di produzione per aver fornito agli spettatori un’immagine distorta del popolo kazako, atto (nella pellicola, s’intende) a bere urina di cavallo, sparare ai cani e lasciarsi andare a relazioni incestuose. Tralasciamo, infine, la relazione a dir poco difficile con gli ebrei…

Ma c’è qualcosa di nuovo nell’aria. A quanto pare, sei anni (e migliaia di turisti) più tardi, le autorità locali hanno “aggiustato la mira”, lasciandosi andare a dichiarazioni ben più cordiali:

I visti per il Kazakistan si sono moltiplicati di dieci volte. Sono grato a Borat per aver attirato i turisti in Kazakistan.

Parole e musica del Ministro degli Affari Esteri, Yerzhan Kazykhanov, ad Astana, di fronte al parlamento.

Ebbene, a distanza di sei anni, l’indomito Borat continua a plasmare l’immagine del paese agli occhi degli stranieri. Lo scorso marzo il nostro “eroe” è stato catapultato sulle prime pagine dei principali quotidiani mondiali: il motivo? La sua parodia dell’inno nazionale del Kazakistan è stata erroneamente suonata durante la cerimonia di premiazione al termine di una gara di tiro, in Kuwait. Ops!

Nei cinema: “Il Dittatore”, la nuova commedia di Sacha Baron Cohen

Il nuovo film di “SBC” (la cui distribuzione in Italia, inizialmente prevista per lo scorso 11 maggio, è stata poi posticipata al 15 giugno) narra delle “eroiche” gesta di un dittatore, sovrano supremo di Wadiya, un paese fittizio, intento a “salvare il suo paese dall’avvento della democrazia”.

L’eroica storia di un dittatore che rischia la vita per assicurarsi che la democrazia non raggiunga mai il suo paese, che ha tanto “amorevolmente” oppresso. Riassumono alla Paramount.

Hai visto il film di Borat?


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