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Secondo il nuovo rapporto dell’associazione dei consumatori FACUA, la compagnia aerea irlandese torna ad aggirare la legge. Una nuova prova di ciò è dato dal trattamento riservato alle donne in stato interessante, obbligate a viaggiare con tanto di visto rilasciato dall’ostetrico e redatto in lingua Inglese, anche laddove non si tratti della lingua ufficiale del paese d’origine o destinazione del volo.

Il fatto

Ryanair opera secondo i propri parametri, dando la sensazione che la legittimità dei cieli europei sia un’argomentazione di secondo piano. Dalla proposta di negare l’imbarco ai bambini sprovvisti di carta d’identità, alla stampa in aeroporto della carta d’imbarco al modico prezzo di €48, passando per le continue richieste originali, volte perlopiù ad aumentare l’importo delle sovvenzioni, Ryanair guarda all’orizzonte con fare “innovativo”, introducendo la necessità per le donne incinta, di viaggiare con una relazione dell’ostetrico redatta in Inglese, anche per un volo Roma Parigi.

Questa lettera ha la funzione di dichiarare che il parto procede senza complicazioni e deve addurre, eventualmente la data prevista per la nascita del neonato. Il tutto, come da richiesta della compagnia irlandese, in lingua Inglese. Di qui la decisione della FACUA di denunciare l’azione, ritenuta del tutto illegale in quanto si richiede il rilascio di un documento in una lingua non necessariamente ufficiale di un uno stato.

La denuncia

Donna incinta in viaggio!Ciò che si evidenzia nella polemica clausola prevista dalla compagnia è il seguente: “Per gravidanze singole e senza complicazioni, Ryanair non consente l’imbarco una volta superata la 36° settimana. Per parti di due o più neonati, il limite si riduce a 32 settimane. Ad ogni modo, a partire dalla 28° settimana è richiesto un rapporto (in Inglese) del medico o dell’ostetrico, volta a confermare la mancanza di complicazioni, la probabile data del parto e che sussistano le condizioni fisiche necessarie ad intraprendere il viaggio”.

Queste pratiche sono abusive e pertanto le eventuali interessate possono citare in giudizio la compagnia aerea, che dovrà corrispondere il prezzo del biglietto ed i costi derivanti dal mancato imbarco (vitto, alloggio, ecc…), nonché un risarcimento economico relativamente alla normativa europea in merito alle cancellazioni ed ai ritardi.

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Foto: antwerpenR / Flickr cc.

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2 responses to “Le donne incinte non volano con Ryanair

  1. Salve..io ho prenotato un volo x dicembre 2015 con ryanair e siccome aspetto un bambino,mi servirebbe il modulo che si trova sul vostro sito ma che non riesco a scaricare x poterlo fare compilare dalla mia ostetrica….grazie

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