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Di casi in cui una compagnia aerea, in genere a basso costo, raggiunge un accordo per gestire un aeroporto secondario dietro lauti compensi, ce ne sono tanti. Troppo spesso, però, accade che il vettore, intascato l’importo concordato, metta alle strette le istituzioni, lasciando di fatto solo due scelte: nuovi compensi o abbandono dell’aeroporto. Un’azione sleale, impunita fino ad oggi: eppure qualcosa sta cambiando.


Finora alcune compagnie aeree avevano carta bianca su tutta la linea: fare e disfare accordi, imporre regole, minacciare abbandoni, il tutto volto a tutelare i propri interessi. Tuttavia, la Commissione Europea per i Trasporti prevede multe (anche salate) per coloro che beneficiano del sostegno pubblico senza poi soddisfare gli accordi. Quella che pare un chiaro riferimento alla strategia più volte messa in atto da Ryanair, è in realtà una sanzione che fa tremare molti vettori.

Ma non è tutto: si studiano infatti le diverse normative sui bagagli adottate dai singoli vettori, alla ricerca di nuove soluzioni e di un sistema regolamentato. Particolare attenzione alle restrizioni sul singolo bagaglio a mano, giudicate potenzialmente abusive.

Prendi la sovvenzione e scappa

Ci deve essere un sistema di sanzioni applicabili alle compagnie aeree che abbandonano gli aeroporti regionali prima della data fissata, pur avendo beneficiato dei finanziamenti pattuiti.

Questo quanto si evince dal testo approvato dagli eurodeputati.

Il dito è puntato inesorabilmente contro la compagnia aerea irlandese a basso costo, ormai recidiva a questo tipo di pratica. Un recente studio condotto in Francia, parla di sussidi per 35 milioni di Euro nel solo paese transalpino, che diventano 660 milioni in tutta l’Unione Europea, sussidi che la tedesca Lufthansa definisce “discutibili”, ammettendo che, senza questi, la situazione economica del vettore sarebbe ben diversa.

E poi ci sono le fughe in massa dagli aeroporti spagnoli, come quello di Murcia, di Girona, di Burgos: si intascano i denari pubblici, grosse somme, per poi non far fede al patto stipulato. A Marsiglia, la fuga ebbe atto nel momento in cui qualcuno fece notare al vettore che andavano rispettate le leggi nazionali sul lavoro; in Germania fu l’eco-tassa a “spaventare” il vettore irlandese. E la situazione non è certo più rosea in Italia…

Normative abusive sui bagagli

La riunione dei deputati si è concentrata inoltre su un altro punto: le restrizioni sul bagaglio a mano, spesso abusive. L’attenzione è caduta, anche in questo caso, sugli aeroporti secondari, dove l’incapacità d’imposizione di una normativa comune appare evidente.

La verità è che il problema non è nuovo: le regole esistono già, ma non sembrano sortire alcun effetto reale. Di fatto, le compagnie aeree continuano a seguire la propria politica, attuando metodi talvolta discutibili.

In ogni caso, il testo adottato entrerà in vigore già dal prossimo 10 maggio: vedremo presto se si tratta della svolta definitiva o dell’ennesimo buco nell’acqua…

Viaggi spesso con le compagnie aeree low cost? Ritieni giuste le politiche attuate da questi vettori, talvolta ai limiti dell’accettabile?

Foto: palm z, Carlos Andrés Restrepo, JF Sebastian, mundo resink / Flickr cc.

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