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Gli avvenimenti socio-politici che hanno scosso la regione del Maghreb, l’ormai famosa “primavera araba”, hanno tenuto lontani i viaggiatori da una destinazione tradizionale come la Tunisia. Tuttavia, è giunta l’ora di una nuova “primavera” per il turismo locale, il paese assicura ambasciate e turisti: la Tunisia può tornare ad essere una delle destinazioni preferite dagli europei. Noi ci chiediamo: è davvero sicuro tornare a far visita al paese dell’Africa Nord-Occidentale?

Il mondo ha osservato con una miscela di entusiasmo e preoccupazione gli avvenimenti che hanno accompagnato la “primavera araba“. L’Europa guardava con curiosità (e qualche sospetto) alla caduta a domino delle dittature locali, quelle, per intenderci, che in passato aveva purtroppo sostenuto, in un modo onell’altro. Ora è giunto il momento di riemergere, grazie alle nuove forze politiche in campo, che prendono le distanze dal giogo dell’assolutismo.

In Tunisia, la vittoria è andata agli “Islamisti Moderati“, formatisi dalle ceneri del partito chiamato Ennahdha. Il risultato? Una diminuzione costante del flusso turistico ed un’incertezza crescente da parte dell’occidente, legata ai dubbi che aleggiano sull’effettiva libertà del popolo.

Pochi giorni fa, a Monastir, nel Golfo di Hammamet, Hamadi Jebali, segretario generale di Ennahdha e futuro Primo Ministro della Tunisia, ha annunciato l’avvio di politiche concrete per rilanciare il turismo, una misura volta a richiamare l’attenzione del pubblico europeo.

Ennahdha non è un partito religioso, posso confermare che siamo un partito democratico civile.

Queste le parole di Jebali, che ha poi aggiunto, in merito ai piani attuabili per il settore turistico:

Il partito Ennahdha attribuisce grande importanza al ruolo del turismo nello sviluppo economico e sociale della Tunisia. […] Nei prossimi tre anni, il nostro obiettivo è di raggiungere 10 milioni di turisti, raddoppiare il numero di pernottamenti e migliorare la sostenibilità e le entrate provenienti da questo settore. […] La Tunisia è più che mai aperta ad accogliere i nostri amici europei. Lavoriamo con le parti interessate per sviluppare un’offerta adeguata, che consenta ai turisti di ampliare le opzioni turistiche a disposizione e di poter contare su servizi di alta qualità.

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Dove andare ed aree off-limits

La verità è che oggi il paese appare abbastanza sicuro, anche se sussistono i pericoli in alcune aree specifiche. Riassumendo: la costa è più o meno esente da rischi, il centro del paese è ancora oggi sconsigliabile.

Noi ci chiediamo se, in casi del genere, non sia l’occasione giusta per godersi la bellezza indomita dell’isola di Djerba. Allo stesso modo, è necessario ricordare che nell’entroterra persistono ancora oggi alcune aree off-limits. Le aree turistiche di Tozeur e Kebili sono piuttosto sicure.

Ti consigliamo caldamente di evitare le zone di Gfasa e Sidi Bou Zid, come è sconsigliabile transitare nel Sud del paese, ora zona militare. Per tutte le informazioni del caso, ti consigliamo di dare un’occhiata al portale “Viaggiare Sicuri“.

Sei tra quelli che hanno dovuto modificare i piani di viaggio a causa delle rivolte nel paese? Hai intenzione di raggiungere presto la Tunisia?

Imgs: sky#walker, isawnyc / Flickr cc.

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