Gravi tensioni politiche attraversano nelle ultime settimane i tre Paesi. liligo.com fa il punto sulla situazione e sulle raccomandazioni della Farnesina ai nostri connazionali.
Ucraina, Tailandia ed Egitto sono negli ultimi tempi al centro dell’attenzione della diplomazia e dell’opinione pubblica mondiali, a causa di gravi crisi politiche che hanno già portato a duri scontri di piazza (in cui non sono mancati morti e feriti) e dove non è da escludere un’ulteriore escalation della situazione. Ecco gli ultimi aggiornamenti sui tre Paesi, accompagnati dai relativi comunicati del Ministerto degli Esteri italiano. Per ulteriori approfondimenti si rimanda al sito “Viaggiare Sicuri” della Farnesina.
Ucraina
La situazione ucraina nelle ultime ore è divenutà ancora più tesa ed esplosiva. La protesta è dilagata nelle regioni occidentali vicine all’opposizione filoccidentale ed europeista, mentre a Kiev, epicentro dello scontro, il locale Ministero della Giustizia si è aggiunto alla lista dei numerosi palazzi istituzionali già occupati dai manifestanti. Nelle regioni russofone sudoccidentali, invece, emergono pericolose spinte secessioniste. In questo quadro c’è il rischio che lo scontro fra opposizione e governo, che per ragioni storiche divide anche geograficamente il Paese, possa portare l’Ucraina ad una vera e propria guerra civile.
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Comunicato della Farnesina
Se potete, evitate di volare a Kiev in questi giorni. E’ questo, in sostanza, il senso del comunicato di due giorni fa e tuttoro valida, diramato dal Ministero degli Esteri di Roma, che invita a “(…) valutare la possibilità di rinviare i viaggi programmati in Ucraina, almeno in questa fase di particolare tensione ed in attesa che la situazione possa normalizzarsi”. Per chi non può rimandare la partenza o si trova già sul posto “(…) si ribadisce vivamente la necessità di evitare gli assembramenti nelle zone centrali e nelle vicinanze dei palazzi delle istituzioni ucraine, dove al momento restano concentrate la manifestazioni di protesta. La situazione resta particolarmente fluida e sia i luoghi che la natura delle manifestazioni possono cambiare senza preavviso.”.
Tailandia
Nonostante il governo locale si sia dimesso e abbia indetto nuove elezioni per il 2 febbraio, l’opposizione continua a scendere in piazza reclamando il potere per volontà popolare. Per mettere alle strette il governo, le opposizioni hanno attuato dal 13 gennaio il “blocco” della capitale, con sbarramenti ed assembramenti nelle principali arterie di circolazione di Bangkok; il 22 gennaio il governo ha risposto con la proclamazione dello stato di emergenza nella capitale e nelle zone limitrofe. Ieri, in occasione del voto anticipato in alcuni collegi del Paese, è stato ucciso uno dei leader dell’opposizione.
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Comunicato della Farnesina
Nessun sconsiglio ufficiale a partire per il Paese del sud est asiatico, ma il Ministero raccomanda ai turisti “massima cautela ed un costante aggiornamento” e “la necessità di mantenersi lontano da ogni tipo di assembramento e di evitare spostamenti non necessari”. Fuori dalla capitale le zone da evitare sono le aree di confine con la Cambogia (zona fortemente militarizzata per ragioni di dispute territoriali) e le province musulmane meridionali (dove vige lo stato di emergenza dal 2005, a causa del locale terrorismo separatista).
Egitto
A tre anni dalla rivoluzione di Piazza Tahir il Paese arabo non trova ancora pace. Lo scontro tra i sostenitori del deposto presidente islamista Morsi e la linea d’intransigente fermezza della giunta militare, che nei mesi scorsi ha messo fuori legge il partito dei Fratelli Musulmani, ha provocato più volte attentati e violenze di piazza. Venerdì scorso tre bombe sono esplose in diverse zone del Cairo, causando 22 morti, mentre nella giornata di sabato si sono registrati 64 morti, centinaia di feriti e più di mille arresti durante i duri scontri che hanno catterizzato il terzo anniversario della rivoluzione che, tre anni fa, aveva abbatuto la precedente giunta militare presiduta da Mubarak.
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Comunicato della Farnesina
Il dicastero degli Esteri italiano ha ribadito la posizione ufficiale degli ultimi giorni: nessun sconsiglio per chi si reca nei resort turistici situati nelle località del Mar Rosso, Mediterraneo ed Alto Egitto (anche se non si possono escludere attentati contro gli stranieri), ma da evitare assolutamente le visite nella capitale, ad Alessandria, nelle zone di confine con la Striscia di Gaza e nelle principali città del Delta e del Canale di Suez.
Siete stati recentemente in uno di questi Paesi?